Il Sinodo visto dall’ultimo banco di un’aula in cui i religiosi discutono di famiglia (in modo astratto), senza avere uno sguardo storico, tenendo (ancora una volta) le donne «relegate in ruoli marginali e subordinati, senza mai aprirsi all’ascolto della loro voce nei momenti delle decisioni importanti». È questo ciò che racconta Scaraffia, sottolineando come questa esclusione vada di pari passo con l’esaltazione e continua evocazione del “genio femminile”, e come dimentichi che il cristianesimo è stata «la prima religione che ha dato lo stesso valore spirituale alle donne e agli uomini».
Il “genio femminile”, benché esaltato, deve stare in una posizione secondaria. E poco importa se la storia mette in luce figure come Caterina da Siena, Ildegarda, Teresa d’Avila, o se i Vangeli raccontano il ruolo delle donne e il modo rivoluzionario in cui Gesù entrò in rapporto con loro.
La Chiesa questo protagonismo non lo riconosce, lo scansa. Ma la presenza femminile nella Chiesa continua a esserci e non si potrà far finta di non vederla in eterno.
Lucetta Scaraffia
La Chiesa, le donne, il sinodo
Prefazione di Corrado Augias
Marsilio – 2016
pp. 109 – € 12,50