Santa Bakhita è una religiosa sudanese dell’Ottocento, rapita da bambina in Darfur e venduta più volte come schiava. Nel 1882 viene comprata a Khartoum da Calisto Legnani, console italiano, che nel 1884, a causa della rivoluzione mahdista, lascia il Sudan e affida la ragazza a un suo amico che vive in Veneto. Lì Bakhita conosce le Suore canossiane di Venezia, si avvicina al cristianesimo, viene battezzata con il nome di Giuseppina Fortunata Margherita, e nel 1893 chiede di diventare canossiana per servire “il paron buono” dal quale si sentiva tanto amata: Gesù Cristo. Donna semplice, accogliente e libera da rancore, spende il resto della sua vita...
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