Era la primavera del 2015 quando, a seguito di un susseguirsi di eventi, decisi di partire da sola per un nuovo viaggio verso la Repubblica democratica del Congo. Era la sesta volta che mi recavo nel continente africano, e non fu l’ultima; e nonostante ogni viaggio sia sempre un’esperienza nuova, sin da subito quello ebbe un sapore diverso, che basta chiudere gli occhi per gustarlo ancora.
In Congo la foresta ti assorbe: maestosa, imponente, sconfinata, sembra infinita. È capace di farti sentire fuori dal resto del mondo: basta inoltrarsi appena per trovarsi in un mondo parallelo, un “concerto” di cinguettii, ronzii, versi di animali lontani, crepitii di passi...
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