Era il 1919: al termine di un tremendo conflitto mondiale, che egli stesso definì «inutile strage», il papa di allora, Benedetto XV, avvertì la necessità di riqualificare evangelicamente la missione nel mondo, perché fosse purificata da qualsiasi incrostazione coloniale e si tenesse lontana da quelle mire nazionalistiche ed espansionistiche che tanti disastri avevano causato. «La Chiesa di Dio è universale, per nulla straniera presso nessun popolo», scrisse, esortando anche a rifiutare qualsiasi forma di interesse, perché solo l’annuncio e la carità del Signore Gesù, diffusi con la santità della vita...
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