Tutto è connesso: il cosmo e le creature, l’energia e la vita.
L’energia, per noi così ovvia, eppure non scontata!
Era il dicembre 2006. Bruno, arrivato da Milano a Juba, capitale del Sud Sudan, con grande generosità allestiva il trasmettitore di Radio Bakhita. Con un caldo opprimente e appiccicoso, il lavoro era pesante. Pausa pranzo: in tavola quel poco che c’era in un Paese appena emerso da cinquant’anni di guerra. Bruno, assetato, si riempie il bicchiere dalla caraffa d’acqua che suor Aloisa aveva preparato con cura. Sorseggia con soddisfazione, ma il volto improvvisamente diventa una smorfia: «È calda! – esclama con disappunto – Possibile che in questo posto non ci sia acqua fresca?».
Ci guardiamo perplesse. La temperatura sfiora i 50 gradi centigradi e il frigo di casa funziona soltanto quando parte il generatore, cioè raramente, perché non c’è gasolio. «Per carità di Dio – continua Bruno –, ve li do io i soldi per il gasolio!». Non ha capito: il gasolio non c’è proprio. Non esiste!
Al distributore, l’unico aperto in città, benzina e gasolio li vendono in bottiglie da un litro.
E se accadesse qui? Che vita sarebbe?
«Tutto è connesso», ripete la prima enciclica sociale di papa Francesco, Laudato si’, di cui ricorre il secondo anniversario della pubblicazione il 24 maggio 2017.
Inclusiva e dialogante, offre una prospettiva cristiana mentre fa tesoro del sapere dei popoli, e invita a esplorare con coscienza una complessità di relazioni da risanare.
Chiede di maturare uno sguardo d’insieme, perché il degrado “ambientale” è anche socio-politico, etico e spirituale.
Con questo numero inizia un percorso di approfondimento sulla Laudato si’, per comprenderla meglio ed evidenziare i cambiamenti che incoraggia. Anche in noi.
Perché soltanto insieme, operando a vari livelli scelte coraggiose, saremo capaci di ridare ossigeno alla nostra «casa comune».
E mentre Donald Trump smantella in parte l’impegno Usa sul clima, questo dossier rivela la relazione strategica fra energia e pace: molte guerre, passate e presenti, sono infatti combattute attorno alle fonti di energia, prima fra tutte il petrolio.
Il contributo scientifico di Vittorio Cogliati Dezza, responsabile nazionale di Legambiente, spalanca squarci inquietanti e indica soluzioni possibili. La transizione energetica, in atto dalle fonti fossili alle rinnovabili, può divenire auspicio di pace. Come contribuire a realizzarla?
Le risposte non mancano, e lo stesso dossier ne presenta alcune. Altre emergeranno dagli approfondimenti futuri...