L’esperienza di dialogo con altre Chiese cristiane ed altre confessioni religiose è qualche cosa che ognuna di noi ha fatto nella sua vita missionaria. È una realtà presente e sottolineata già nella nostra Regola di Vita, ma è una dimensione in cui siamo dovute crescere e in cui siamo ancora chiamate a crescere. Il Gip Arabo Orientale (AO) ha da sempre avuto una particolare attenzione alla dimensione del dialogo perché vive in contesti plurireligiosi ed è una sua specifica caratteristica quella di crescere nella relazione personale e nelle espressioni del dialogo di vita.
Nel febbraio 2008, subito dopo l’assemblea Intercapitolare, l’interesse per la relazione tra dialogo e missione, già espresso nel Capitolo del 2004, si è trasformato in una commissione, formata all’interno del Gip AO con l’intento di proporre esperienze e formazione nell’ambito del dialogo ecumenico e interreligioso. A partire dalle nostre personali esperienze ci siamo incamminate su questo percorso invitando le Circoscrizioni (non solo quelle del Gip ma di tutta la congregazione) a una riflessione sulla loro esperienza di dialogo ecumenico e interreligioso, con l’intento di stimolare una condivisione delle sfide e delle promesse che questo dialogo contiene per tutte noi.
Fino al Capitolo 2010 è stato anche pubblicato il bollettino InDialogo, contenente riflessioni ed esperienze della missione. Sospeso per alcuni anni, è stato ripreso dopo il Capitolo del 2016.
La missione come dialogo è un’esperienza che ciascuna di noi fa, consapevolmente o inconsapevolmente. È una sfida e una possibilità di vita, perché ci apre all’altra persona, ci aiuta a conoscerla e comprenderla, ma ci rende anche più consapevoli della nostra stessa fede e della nostra stessa capacità di viverla, testimoniarla e trasmetterla. La missione come dialogo è quindi centrale alla nostra stessa possibilità di vivere l’oggi delle relazioni nei profondi cambiamenti che la missione sta vivendo.
