La metafora paolina avverte che nessuna esperienza di fede e nessuna teologia può liberarsi delle mediazioni. Ogni discorso su Dio è quindi destinato a restare imperfetto, indiretto, balbettante e incerto. È il destino sospeso delle parole che tentano di esprimere il mistero: passano per specchi che a volte possono essere deformanti.
Accorgersi degli specchiQuando c’è di mezzo il volto di Dio, la presenza e la qualità del riflesso rischiano di passare inosservate. Ci si espone allora all’ingenuità di scambiare per divino ciò che invece appartiene al proprio mondo interiore e pratico, che non sempre è degno di Dio. Nel suo t...
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