Il Rapporto 2022 dell’Internal Displacement Migration Centre (Idmc) indica che su 38 milioni di nuovi sfollati registrati nel 2021 ben 23,7 milioni fuggono da disastri ambientali.
Nel 2021, i Paesi maggiormente colpiti risultano, in ordine decrescente, Afghanistan, Cina, Filippine, Etiopia e Sud Sudan. Le aree “fragili” del Pianeta richiedono interventi urgenti per prevenire crisi umanitarie e ambientali, e il più urgente è promuovere la pace.
Dal 16 al 20 maggio a New York, in parallelo all’Imrf, è stata allestita la mostra fotografica È solo la fine del mondo: indica scenari apocalittici che sono già realtà in varie parti del Pianeta.
Susan Otieno, direttrice esecutiva di ActionAid in Kenya, denuncia gli effetti congiunti della guerra e dei cambiamenti climatici. Piogge irregolari e siccità hanno causato una carestia sempre più drammatica nel Corno d’Africa e negli ultimi mesi la guerra in Ucraina ha ulteriormente aggravato la situazione, per la carenza di grano e il vertiginoso aumento dei prezzi del cibo. Donne e ragazze, che spesso mangiano per ultime, portano il peso più grande: senza cibo a sufficienza, devono percorrere distanze maggiori per procurarsi l’acqua.