La crisi post-covid sta portando alla luce le fragilità del nostro Paese: la disoccupazione femminile e l’educazione delle nuove generazioni.
Nonostante il Family Act rappresenti «il desiderio di ripartire con proposte chiare che vogliano cambiare in meglio la vita delle nostre famiglie», come ha dichiarato la ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti, questa ripartenza sembra ancora lontana.
Sono oltre 9,8 milioni le donne occupate in Italia, di questa quasi 5,4 milioni sono madri. E per quelle con figli minori il ritorno al lavoro potrebbe essere difficile se non impossibile. Non ci sono ancora, infatti, dati certi su quante aziende riusciranno a ri-aprire e neppure su quando e come le scuole ricominceranno.
L’indagine del Censis Italia sotto sforzo. Diario della transizione 2020 condotta su un campione di 2.812 dirigenti scolastici (pari al 35% del totale dei presidi italiani) attesta che gli studenti esclusi dalla didattica durante l’emergenza sono stati 9 su 10. In altre parole solo l’11% delle scuole è riuscita a coinvolgere i propri studenti nelle lezioni on-line. Un risultato raggiunto principalmente grazie alla “buona volontà e impegno degli insegnanti e di tutto il corpo docente”, scrive nel suo report il più importante centro di ricerca socio-economica del nostro Paese.
L’Italia del futuro, ma soprattutto l’Italia del presente, rischia di essere una nazione di esclusi, primi fra tutti le donne e i giovani.
E pensare che la scuola dovrebbe essere il luogo che abbatte le disuguaglianze sociali.
Non è un caso, del resto, che nelle piazze e nei sit-in di queste settimane che chiedevano a gran voce chiarezza sulla riapertura delle scuole a settembre, ci fossero moltissime donne. E non è nemmeno un caso che un report della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro abbia parlato di “emergenza conciliazione” per 3 milioni di mamme lavoratrici con un figlio di età inferiore ai 15 anni.
«Di fronte a questi dati, è surreale che l’unica idea partorita dagli Stati Generali sulla parità di genere nel mercato del lavoro sia stato un bonus per la formazione delle donne manager – commenta Chiara Gribaudo, deputata Pd -. Ben venga un sostegno alla formazione, qualunque esso sia, ma il problema è altrove”.
Ed è altrove che bisogna cercare una soluzione. In un mercato del lavoro a misura delle donne, a misura della conciliazione.
Perché se le donne riusciranno a conciliare famiglia e lavoro, a beneficiarne sarà l’occupazione e la ricchezza del Paese intero.