Il 19 febbraio, rappresentanti dell’Autorità Israeliana, accompagnati da soldati israeliani armati, sono andati al villaggio beduino di Khan Al Ahmer nel West Bank, dove si trova la famosa “Scuola di gomme”, per consegnare un nuovo ordine di demolizione effettivo dal 23 febbraio. La scuola e l’intero villaggio sono a rischio di demolizione e spostamento.
Lunedì mattina, 20 febbraio, abbiamo ricevuto la telefonata da Abu Soliman, il capo dei Beduini, che ci informava dell’arrivo dei bulldozer e dei soldati israeliani al villaggio di Tabana, che si trova nella stessa area di Khan Al Ahmer, e dove abbiamo una piccola scuola d’infanzia. Ci siamo recate sul luogo dove abbiamo visto che era stata demolita una casa. Parlando con le donne abbiamo saputo che altre due abitazioni sono in lista di demolizione per il giorno 27 febbraio.
Nella scuola, pochi erano i bambini presenti a causa di quanto successo di primo mattino. I bambini e le bambine, testimoni dell’accaduto, erano alquanto scioccati e spaventati all’arrivo di qualsiasi macchina. Le stesse insegnanti si vedevano provate e in ansia per il loro incerto e precario futuro. Per la prima volta abbiamo letto sui loro volti rassegnazione e stanchezza.
Parlando con alcune donne e con Abu Raid, capo del villaggio e membro del comitato della “Scuola di gomme”, abbiamo colto una seria preoccupazione per il futuro educativo dei loro figli, in caso di distruzione della scuola.
Nel pomeriggio abbiamo visitato Khan Al Ahmer e ascoltato Abu Khamis il quale ci ha raccontato quanto è successo domenica mattina. I soldati israeliani, senza rivolgere parola agli abitanti del villaggio, hanno lasciato 42 ordini di demolizione (tale è il numero delle baracche del villaggio, comprese alcune aule scolastiche) con scadenza effettiva il prossimo 23 febbraio. Anche qui tra gli abitanti del villaggio e tra gli studenti della scuola abbiamo visto paura, preoccupazione e tanta incertezza.
Proseguendo per il villaggio di Abu Nawar, vicino all’insediamento di Ma’ale Adumim, abbiamo sentito che il piano israeliano di spostamento forzato prevede, oltre al villaggio di Khan Al Ahmer, anche quelli di Abu Nawar e di Abu Hindi. Nel villaggio di Abu Nawar i soldati israeliani si recano in sopralluogo quasi ogni mezzora, lasciando dietro di loro sentimenti di sconforto negli abitanti. La nuova rilocazione rimane un grande punto interrogativo.
In questa situazione di penosa incertezza, anche noi abbiamo sperimentato frustrazione di fronte a tanta ingiustizia e violazione dei diritti umani, oltre all’incapacità di trovare parole di conforto o di consolazione. Abbiamo cercato di fare causa comune con loro attraverso la nostra presenza solidale.
In questo ultimo periodo abbiamo toccato con mano una crescita di tensione nei beduini e grande preoccupazione per l’incertezza della loro esistenza.
Suor Agnese e Suor Azezet