Quando le strade del nostro Paese iniziarono ad affollarsi di donne provenienti dall’Est Europa, dall’Albania, e dalla Nigeria, enti religiosi e del privato sociale che le incontravano scoprirono una componente importante che organizzava e controllava la loro presenza in strada: le donne, tutte irregolarmente soggiornanti nel territorio italiano, proprio a motivo della vulnerabilità causata dalla mancanza di documenti erano controllate da organizzazioni criminali che realizzavano i loro profitti costringendole alla prostituzione.Parallelamente agli interventi di sostegno diretti alle donne, intorno alla fine degli anni Novanta inizia una significativa interlocuzione tra at...
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