Tra le numerose guerre che affliggono il mondo, c'è n'è una che viene portata avanti da moltissimi anni: è quella per ottenere la parità di genere. Anni intrisi di lotte, sacrifici, successi e sconfitte.
Lo stesso 2022 in cui viviamo ha visto qualche passo avanti verso questa conquista: ad aprile la Corte Costituzionale ha stabilito l'illegittimità delle norme che impongono di dare automaticamente il cognome del padre ai figli e, dal punto di vista del lavoro, dal 1 luglio scorso è stata introdotta la certificazione di parità per le aziende, con la quale si vuole garantire alle donne le stesse opportunità di carriera degli uomini, la parità salariale, l’uguaglianza nelle mansioni e la tutela della maternità.
Le buone notizie non finiscono qui. È di qualche giorno fa l'annuncio delle nuove nomine del Comitato Olimpico Internazionale, che per la prima volta nella storia vede una perfetta parità al suo interno: su 546 commissari indicati, 273 sono uomini e 273 donne.
Inoltre, giovedì 29 settembre si è svolto a Milano l'evento "Donne & Lavoro - Il lato positivo", durante il quale The Adecco Group Italia ha presentato una ricerca dagli esiti curiosi: oltre il 70% dei dirigenti italiani e più del 60% dei lavoratori è convinto che superare il gender gap abbia un impatto molto positivo sui risultati complessivi dell'impresa. Per dirla con le parole di Monica Magri, Group HR & Organization Director di The Adecco Group Italia, la parità di genere «fa bene alle imprese».
C'è però una notizia che contrasta fortemente tutte le decisioni prese a favore della parità: pare che, per la prima volta dopo vent'anni, il numero delle donne elette in Parlamento sia diminuito. Questa diciannovesima legislatura avrà meno donne in Parlamento di quella precedente: dal 35% del 2018 infatti, si è passati al 31% di donne parlamentari sul totale delle elette, scendendo anche sotto la media Ue – che si attesta intorno al 33%.
Questa lotta indefessa resta vittima di un frequente ritornello: se da un lato i miglioramenti esistono e sono reali, dall'altro c'è sempre qualcosa che frena la corsa all'uguaglianza.
Nonostante dati recenti attestano che la parità di genere fa bene. Per tutti.