Partecipazione attiva
I lavori della Conferenza sono organizzati a partire dai gruppi di lavoro che, nell’ambito della Plenaria (l’organo della Conferenza che riunisce i rappresentanti delle istituzioni europee, dei parlamenti nazionali, delle regioni e dei comuni, dei cittadini, delle parti sociali e della società civile), hanno il compito di discutere le raccomandazioni formulate dai gruppi di cittadini e cittadine, a livello sia europeo che nazionale. Questi, a loro volta, rielaborano le proposte che vengono dalla piattaforma digitale su cui convergono i contributi di chi si iscrive e partecipa. Essendo quasi al termine della prima fase di questo processo, posso dire che l’entusiasmo di chi ha partecipato ai gruppi è grande e le aspettative tante. Coinvolgere la cittadinanza sta funzionando.
Sulle questioni finora sollevate, la Plenaria deve offrire risposte elaborando una visione condivisa del futuro dell’Unione e delle proposte concrete su come riformarla. Non è un processo “pilotato”. Il dibattito continua nelle riunioni dei gruppi e negli eventi europei e nazionali, come pure sulla piattaforma digitale multilingue che permette ancora di presentare proposte di riforma dell’Ue che i cittadini e le cittadine possono discutere e approvare. Alcuni gruppi hanno già concluso il loro lavoro e inviato le loro raccomandazioni specifiche alla Plenaria, che le approfondisce.
In dirittura d’arrivo
La Conferenza è nella sua fase conclusiva e gli organi preposti stanno preparando le relazioni finali. Nel mese di marzo 2022, l’ultima Plenaria prende in considerazione le conclusioni preliminari, che saranno poi presentate alla cittadinanza con un evento speciale in cui essa potrà esprimere il proprio parere. A maggio, il risultato finale della CoFoE sarà presentato con un rapporto indirizzato alla Presidenza collegiale della Conferenza, costituita dai rappresentanti delle tre istituzioni europee: Consiglio, Commissione e Parlamento europeo. Le tre istituzioni esamineranno rapidamente come dare un seguito efficace a questo rapporto, ciascuna nell’ambito delle proprie competenze e nel rispetto dei trattati dell’Unione.
Come più antica organizzazione pro-europea, attiva da 75 anni, l’Unione dei federalisti europei (Uef) è onorata di far parte di questa Conferenza. La forza motrice dell’Uef non è il perseguimento degli interessi dell’organizzazione, ma la difesa del bene comune europeo. Come organizzazione pan-europea non partitica (anche se alcuni dirigenti sono parlamentari di diverse famiglie politche), l’Uef si sente particolarmente responsabile del processo in corso e cerca di favorirlo lavorando per esso in modo instancabile.
Democrazia e federalismo
Il rafforzamento della democrazia europea è prioritario per una riforma dell’Ue e necessita di un coraggioso passo in avanti verso l’unione politica. L’Uef appoggia la maggior parte delle raccomandazioni finora pervenute dalla cittadinanza, che chiedono un’Ue più democratica e sovrana: il gruppo di lavoro sulla democrazia le sta discutendo. Alcuni contributi parlano espressamente della necessità di una riforma federale come scelta che permetta all’Unione di raggiungere appieno il suo potenziale e come mezzo per conferirle più credibilità e influenza nell’arena politica globale, dove le attuali sfide transnazionali, come il cambiamento climatico e la pandemia da covid-19, vengono affrontate.
Istituzioni da riformare
Le proposte della cittadinanza vertono anche sulle istituzioni. Per quanto riguarda il Parlamento europeo, viene chiesto che gli siano concessi poteri reali di iniziativa legislativa e poteri fiscali. Per quanto riguarda il Consiglio europeo e il Consiglio dell’Ue (ovvero il Consiglio dei ministri europei competenti in relazione a Economia e Finanza, Giustizia, Agricoltura e Pesca, ecc.) ricorre il passaggio al voto a maggioranza qualificata per porre fine al potere di veto nazionale. Per quanto riguarda la Commissione europea, un gruppo di contributi discute le modalità dell’elezione di chi la presiede e la costituisce, così da renderla un vero governo politico responsabile di fronte al Parlamento europeo, che rappresenta direttamente la cittadinanza dell’Unione.