500mila migranti irregolari. In Italia.
Su questa cifra il ministro Salvini ha fondato la propria campagna elettorale.
La scorsa settimana, un contrordine dello stesso ministro: «Gli ultimi dati dicono che il numero degli immigrati irregolari stimati in Italia è di circa 90 mila».
Una dichiarazione che sorprende, visto che fu proprio lui a scrivere nel contratto di governo il numero di 500mila. Su quella cifra aveva incentrato la politica dei rimpatri, considerata "indifferibile e prioritaria".
Un numero a cui alleati e oppositori hanno sempre creduto e su cui si sono state improntate campagne mediatiche che hanno alimentato odio sui social e sostenuto moventi di violenze fisiche. Azioni inspiegabili e indifendibili commesse da chi credeva di vivere sotto la minaccia dell’invasione, della sostituzione etnica, del nemico che entrava nelle nostre case.
Invece, la maggior parte dei migranti che approdavano sulle nostre coste a sud, varcavano anche i nostri confini a nord.
Mentre statisti e associazioni tentano di spiegare questo rebus di dati, il governo spiega: «oltre ai rimpatriati vanno considerati i moltissimi esodi, 268.839 solo quelli accertati secondo il Viminale, che hanno raggiunto altri paesi dell’Ue». Un fuggi fuggi che più volte la commissione Europea ha chiesto agli stati membri di controllare, prevenire, impedire.
E i rimpatri, altro punto fermo della campagna elettorale della Lega?
Bloccati da un problema che è da anni lo stesso: gli accordi con i Paesi di provenienza. A oggi esistono delle intese di massima con Tunisia, Marocco, Nigeria ed Egitto, ma mancano quelle con gli Stati da cui provengono oltre la metà degli irregolari arrivati nel 2019: Algeria, Bangladesh, Senegal e Iraq. Senza contare i lunghi tempi burocratici e i costi ingenti.
Oltre il danno, la beffa. Dal 2019 i migranti irregolari sembrano essere aumentati anziché diminuiti. L’incremento dei numeri è sostenuto, sia pure parzialmente, da una misura dello stesso governo. Come aveva previsto il Sole 24 Ore, il «decreto sicurezza» voluto dalla Lega sta paradossalmente incrementando il totale di irregolari. L’abolizione dei permessi di soggiorno temporanei ha contribuito ad aumentare il totale cumulato di stranieri non in regola.
Il risultato è un governo che affonda nelle crepe di contraddizioni e controindicazioni di chi tratta la realtà come pezzi di un puzzle che continua a non combaciare.