Sono arrivata a Wau nel 1955: avevo 26 anni. Fino a Khartoum ho viaggiato con l’aereo di linea inglese, poi con un piccolo aereo a elica. A Wau siamo atterrati su un prato d’erba. Sono stata la prima comboniana a viaggiare in aereo, perché all’ospedale era urgente sostituire il personale inglese che stava lasciando il Sudan. Noi suore eravamo tre: due infermiere, Albertina Modenese e io, e un’ostetrica, Emanuella Castagna. Tre volte al giorno, con il casco in testa, si andava e tornava in bicicletta coprendo una distanza di circa due chilometri.
A quel tempo i reparti comprendevano: maternità, chirurgia, medicina, pediatria. Un reparto era riservato ai ...
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Il Sud Sudan è tuttora dilaniato da una guerra civile che si trascina da oltre mezzo secolo. Queste pagine non osano svelare gli intricati retroscena di tanta sofferenza, subita e inferta. Svelano semplicemente incontri fugaci e relazioni intense, vissute e raccontate con grande umiltà. È un modesto tributo a quelle donne che, senza atteggiarsi a eroine, hanno assunto su di sé il desiderio di riscatto di tante e tanti giovani che nel Sudan meridionale hanno avuto la sorte di nascere.
1919: le prime donne europeeLe cinque comboniane che inaugurarono la comunità di Wau furono Rosa Facci, Valentina Cederle, Clelia Donà, Brigida Carrettoni e Rosilde Gia...
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