Un Paese ancora oggi alle prese con guerre e ingiustizie, ma ricco di sogni, persone, progetti. E proprio attraverso il protagonismo della sua gente, l’Africa può sostenere progetti di sviluppo efficaci. Questo perché La maggior parte dei giovani vive in Africa, Cina e India. In Etiopia, ad esempio, il 45% della popolazione ha meno di 15 anni. Il futuro è di questi popoli!
La scorsa settimana, 44 leader africani hanno fatto la storia a Kigali, in Ruanda, firmando l’Accordo africano per la zona continentale di libero scambio (Afcfta). Se tutti i paesi dell’Unione africana (Ua) firmeranno e ratificheranno l’accordo, nascerà una delle più grandi zone di libero scambio del mondo. L’accordo vuole superare alcuni attuali blocchi economici che mettono in competizione tra loro vari stati dell’Africa e giungere a una singola unità che possa facilitare il libero movimento di merci e servizi.
In un momento di crisi del processo d’integrazione regionale in alcune parti del mondo, incluso quello dell’Ue, i paesi africani stanno compiendo importanti passi in avanti con il lancio del più grande accordo di libero scambio al mondo.
La foto celebrativa con i vari leader riuniti a Kigali non lascia sfuggire un particolare: l’assenza delle donne.
In particolare, i lavori finali per i negoziati per l’Afcfta hanno coinciso con le dimissioni di Ameenah Gurib-Fakim, la prima donna presidente di Mauritius. Adesso non ci sono donne capi di stato nel continente.
In realtà questa idea patriarcale dei ruoli, in Africa, è stata introdotta dal patriarcato europeo. Prima, molte erano state le donne a capo di stati, movimenti politici e sviluppo economico.
Ma se ciò non basta, e si vuole cercare un esempio, tra tanti possibili, del lavoro che le donne del continente stanno già svolgendo per far raggiungere gli obiettivi del processo di riforma, basta guardare alle migliaia di donne commercianti che ogni giorno vanno da Goma (RdC) verso Gisenyi (Ruanda) per svolgere le loro attività commerciali. Sono la prova vivente di ciò che potrebbe essere il libero scambio e la libertà di movimento di merci e servizi.
Le donne africane sono presenti.