Yo soy el cronista irritadoque no escucha la serenataporque tiene que hacer las cuentasdel siglo verde y su verdura,del siglo nocturno y su sombra,del siglo de color de sangre.
Basterebbero questi versi per raccontare le visioni di questi ultimi tempi. Visioni diurne e notturne su insignificanti esseri umani che si affannano per restare in piedi, come si affanna lo spread, anch’esso diventato umano-divino, come noi. Ma ogni parola, anzi ogni lettera, virgola e punto, appaiono oramai stonati, fuori da ogni possibile e saggio aiuto per comprendere la realtà. Dovevamo prevederlo, pensarlo, immaginarlo prima. A cosa mi riferisco? A tutto, a tutto ciò che è successo e ...
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