Il Signore ha piantato in me il seme della vocazione missionaria comboniana quando era piccola. Ricordo spesso e con simpatia un Natale; avevo quattro o cinque anni e papà, con un vecchio mangianastri, invitava mio fratello e me a registrare un messaggio di auguri e i canti natalizi imparati alla scuola materna per lo zio Guerrino, missionario comboniano nella Repubblica Centrafricana. La cassetta gli sarebbe arrivata con grande ritardo, ma gli avrebbe fatto comunque tanto piacere.
È questo il mio primo contatto con la missione: un posto lontano, non facilmente raggiungibile, da cui si torna ogni tre o quattro anni. Quando veniva a casa in vacanza, lo zio Guerrino ci raccontav...
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