Elena e Marco hanno poco più di vent’anni e traboccano di energia e di voglia di vivere.
Si frequentano da tempo e sognano di sposarsi presto. Ma un tarlo rode la loro felicità: «Per senso di responsabilità, scegliamo di non avere figli e figlie. Il disastro ambientale che incombe ci spaventa: quale vita si prospetta per loro, se già la nostra è a rischio?».
Possiamo dar loro torto?
Eppure non è troppo tardi per arginare un riscaldamento climatico che sembra inesorabile: se il buco nell’ozono si sta progressivamente richiudendo da quando i gas nocivi sono stati messi al bando, scelte politiche e personali virtuose potranno contrastare anche il riscaldamento del nostro pianeta.
È questo il Tempo del Creato, che dal 1 settembre al 4 ottobre incoraggia iniziative a difesa della creazione, di cui noi “esseri umani” siamo parte integrante.
E la lezione giunge anche dalle religioni, che costituiscono il gruppo più consistente del movimento mondiale che sottrae fondi ai combustibili fossili.
Ieri, 12 settembre, una coalizione di diverse istituzioni religiose ha annunciato la propria scelta di disinvestire: si aggiungono a tante altre organizzazioni, religiose e laiche.
Anche grazie a loro è stato raggiunto un nuovo traguardo: 11 trilioni di dollari sono stati sottratti agli investimenti in energia che riscalda il pianeta per essere orientati verso energia pulita: cinque anni fa erano appena 50 miliardi.
È ancora possibile “finanziare il futuro”, e ogni persona può fare la sua parte.
Così, per Elena e Marco, può spalancarsi un altro orizzonte...