La Giornata della Memoria, che dal 2006 ricorre ogni anno il 27 gennaio, invita il mondo a non dimenticare lo sterminio degli Ebrei perpetrato in Europa dai governi nazisti e fascisti del Novecento.
Quell'abominio, fondato sull’odio razziale, ha sacrificato milioni di uomini e donne. In relazione alle "memorie" dei e delle sopravvissute, la storica Liliana Picciotto scrive su Repubblica «Nel 1955 i testimoni sapevano solo che avevano perso i loro cari, inghiottiti da un sistema assassino; sapevano dire del lavoro schiavo dal quale, a stento, erano scampati».
A 10 anni dalla fine della Shoah, non afferravano ancora il meccanismo diabolico di quella tragedia.
Noi, oggi, lo conosciamo molto meglio e ci chiediamo increduli: «Come è stato possibile?».
L’indifferenza, ci ripetono donne e uomini che tengono viva la memoria di quello sterminio, lo ha reso possibile!
La razza, peraltro, era anche un pretesto per rapinare le famiglie ebree dei loro beni mobili e immobili: una strategia economica subdola e letale alimentata da un odio che colpiva anche omosessuali, avversari politici e “zingari”. Per questi ultimi il Giorno della Memoria è il 2 agosto, mentre il Giorno del Ricordo per i massacri delle Foibe ricorre il 10 febbraio.
Quante “giornate” invitano a non dimenticare le atrocità commesse!
Eppure, l’indifferenza di ieri punta il dito su quella che non denuncia gli stermini di oggi.
Tanti gruppi umani vengono sterminati perché vivono in regioni troppo “preziose” per non essere rapinate: quelli del Kivu, nella Repubblica democratica del Congo, ne sono un esempio.
Nel 2018 Liliana Segre ebbe a dire «Noi testimoni della Shoah stiamo morendo tutti, e quando saremo morti proprio tutti, il mare si chiuderà completamente sopra di noi nell'indifferenza e nella dimenticanza, come si sta adesso facendo con quei corpi che annegano per cercare la libertà e nessuno più di tanto se ne occupa».
Oggi sappiamo che le violenze sui migranti detenuti in Libia sono efferate e note, eppure quante persone continuano a negarle e quanti governi europei ne sono addirittura “complici”…
Facciamone memoria!