Bastano pochi giorni di disidratazione per compromettere tutto l’organismo e portarlo alla morte. Questa verità biologica dice che non possiamo vivere senza bere acqua. Possiamo fare a meno del vino, della birra, delle bibite, non dell’acqua.
La dobbiamo bere per stare bene e per vivere bene.
L’acqua serve anche per tante altre funzioni della vita. Per esempio: in agricoltura fa crescere ciò che ci nutre, nell’industria è utilizzata per fabbricare oggetti, e in casa è indispensabile per lavarci, cucinare, e per l’igiene degli ambienti.
Se analizziamo la nostra vita quotidiana, scopriremo che l’acqua rende possibile la prima azione che molte persone compiono appena si alzano da letto: lavarsi. Insomma, l’acqua diventa subito, dal primo mattino, importante. Chiediamoci: quante volte al giorno dobbiamo rapportarci con l’acqua?
Scopriremmo quanto è presente l’acqua nelle nostre azioni quotidiane e le daremmo grande importanza. Ne avremmo cura.
Per evidenziare l’importanza dell’acqua nella nostra vita quotidiana, quando vado nelle scuole superiori do vita a un piccolo laboratorio. Organizzo i giovani in piccole isole, con al massimo dieci persone, e chiedo loro di contare quante volte, dalla mattina alla sera, hanno a che fare con l’acqua. L’esercizio dura meno di dieci minuti, ma ci sono gruppi che contano venti, altri trenta o quaranta volte, e qualche gruppo arriva a contare fino a ottanta volte il ricorso all’acqua.
Questo laboratorio aiuta a prendere coscienza dell’assoluta necessità dell’acqua nella nostra vita, e apre all’impegno quotidiano di custodirla. Sprecarla e inquinarla diventa grave irresponsabilità.
L’ultimo passaggio del laboratorio è pensare al giorno in cui apriremo il rubinetto e scorrerà acqua solamente in alcune ore della giornata, o addirittura non scorrerà più. Davanti a quel giorno apocalittico, è bene prendere coscienza che, se non scorre più acqua dai rubinetti di casa, cambia tutta la vita.
Bastano queste semplici considerazioni, per comprendere che tutto dipende dall’acqua. E di fatto lo è: i molteplici cibi di cui ci alimentiamo, i vestiti che indossiamo, gli oggetti che utilizziamo, ecc.
L’agricoltura è la prima a consumare acqua, poi c’è l’industria e infine la casa.
Quanto spreco!
Nelle nostre case è bene capire dove si consuma più acqua. Non è quella che beviamo, che rimane agli ultimi posti. Al primo posto troviamo lo sciacquone, al secondo la doccia o il bagno. Dovrebbe farci vergognare sapere che una grande quantità di acqua potabile viene usata per lo sciacquone. Oggi le nuove tecnologie ci aiutano a superare questa e altre contraddizioni.
La bioedilizia sta costruendo case con doppia conduttura: una con l’acqua potabile e l’altra con quella riciclata, che viene utilizzata per lo sciacquone. Così pure, nel campo dell’agricoltura si sta diffondendo l’irrigazione a goccia, che risparmia acqua, al posto di quella convenzionale a spruzzo, che ne spreca molta.
L’acqua è talmente essenziale alla vita da diventare motivo di conflitto in alcune regioni del mondo. Per esempio tra Israele e la Palestina, perché i pozzi per accedere alla grande falda acquifera sono sotto controllo diretto o indiretto degli israeliani. Nelle zone semiaride dell’Africa il conflitto per accedere all’acqua è frequente.
Si paventa anche una futura “guerra blu” per il controllo delle grandi risorse idriche del mondo. Una preoccupazione che può diventare realtà, se prendiamo coscienza che solamente una piccolissima parte dell’immensa quantità d’acqua del pianeta è dolce. Infatti, per il 97% è acqua salata. Solamente il 3% è acqua dolce, che per i 2/3 si trova in forma solida nei ghiacciai. La parte rimanente si suddivide tra: acqua inquinata, acqua dei grandi bacini lacustri e, per una piccola parte, falde acquifere.