Allarme siccità, purtroppo prevedibile.
E il rischio, è di tutti. Nel nostro paese mancano all’appello circa 20 miliardi di metri cubi di acqua, con un volume pari all’intero lago di Como. L’Italia tocca un deficit idrico del 48% che Coldiretti trasforma in circa un milione di euro di danni per quanto riguarda agricoltura e allevamento, oltre a costringerci a razionalizzarne l’utilizzo.
Ma razionalizzare ora serve a poco. E’ una soluzione momentanea che nel corso degli anni potrebbe non bastare.
Si dà peso solo a ciò che è stato prodotto dagli affaristi dell'acqua (i cui danni ricadranno sui cittadini) ma come mai, vista la scarsità crescente (non solo da quest'anno) del vitale elemento, non si è mai fatta prevenzione, controlli, dato ammende ai responsabili dell'inquinamento ambientale?
Quello che ci chiediamo, è perché non si sia cercato di agire all’origine del problema, recuperando l’acqua piovana, o realizzando un servizio idoneo di depurazione delle acque grigie, delle acque nere. E soprattutto, perché non si è preveduto fino ad ora a riparare le reti idriche, che in Italia ormai sono ridotte a veri colabrodo?
Nasce da qui la necessità di sviluppare infrastrutture alternative per l’approvvigionamento di acqua, infrastrutture pubbliche, perché pubblico è il bene di cui trattano. Iniziativa sostenuta da anni da associazioni come il Coordinamento Campano Acqua Pubblica, che riconosce e promuove il diritto all'acqua e alla sua gestione pubblica e partecipata. Diritto che hanno i cittadini di controllarla e tutelarla, reciclarla e distribuirla equamente per garantirla a tutti. In tutte le stagioni
Da poco l’estate è cominciata e già l’Italia rischia la grande sete, e la “colpa” viene data al clima troppo caldo. Ma è davvero così? A cosa è dovuto il surriscaldamento? Non forse ai disboscamenti, alle deviazioni di fiumi, e in generale al mancato rispetto dell’ambiente da parte dell’uomo?
L’ambiente è la nostra casa, l’acqua la nostra vita. La vita di tutti. Abbiamone cura.