Nella Giornata Mondiale dell’Acqua, che si è celebrata lo scorso giovedì, sono state molte le iniziative nazionali e internazionali volte a sensibilizzare alla cura e alla parsimonia del nostro bene più prezioso. La sua necessità di essere tutelato è sempre più imminente a causa della progressiva carenza, ma anche dell’aumento della contaminazione che, ad oggi, uccide circa 700 bambini al giorno.
Ma inondazioni, siccità e inquinamento dell’acqua possono essere ridotte adottando soluzioni che abbiamo già in natura? Sfruttando “La Natura per l’acqua”? È questo il focus della Giornata: l’invito a ricercare soluzioni basate sulla natura per affrontare le sfide idriche del 21° secolo.
Anche papa Francesco, ha lanciato un appello a numerosi esperti del settore, durante l’udienza in Piazza San Pietro, affinché il mondo comprenda che l’acqua è la sua risorsa più preziosa. Gli ecosistemi danneggiati influenzano la quantità e la qualità dell’acqua disponibile per il consumo umano. A oggi, 2 miliardi di persone vivono senza disponibilità di acqua potabile in casa. La carenza e la scarsa qualità, assieme a sistemi sanitari inadeguati, hanno un impatto negativo sulla sicurezza alimentare, sulle scelta dei mezzi di sostentamento e sulle opportunità di istruzione per le famiglie povere di tutto il mondo.
Dal Contratto Mondiale sull’acqua, arriva una visione laterale del fenomeno. Che fa riflettere: il concetto proposto in occasione di questa giornata, purtroppo, continua ad essere quello “mercificatorio” dell’acqua e della natura come una merce da “usare” e non come un bene comune della Terra sul quale investire a livello economico e finanziario.
Le soluzioni proposte puntano quindi a ricercare soluzioni a tutela dell’acqua attraverso investimenti di infrastruttura "verde" armonizzata con quella "grigia", invece di investire in nuove foreste, riconoscere il diritto dei fiumi e norme a loro tutela. Il ripristino delle zone umide potrebbe essere uno dei percorsi attraverso cui rilanciare il ciclo naturale dell'acqua e quindi creare i presupposti di lungo periodo per garantire l’accesso all’acqua alle future generazioni.
Tra i molti eventi in programma, ci sono alcuni incontri, alcune proposte alternative che sostengono questo stesso punto di vista. Al Fama, ad esempio, Forum mondiale alternativo sull’acqua, ci si incontra per costruire un'alternativa concreta al Foro Mondiale dell'Acqua, organo delle imprese multinazionali e della Banca Mondiale che pretende arrogarsi il governo mondiale dell'acqua. In Italia, invece, già dal 25 febbraio è partita la Carovana dell’acqua, con eventi e incontri promossi su tutto il territorio nazionale.