L’Unione Europea può attendersi qualcosa di buono per il 2020?L’attuale panorama europeo rivela alcuni elementi incoraggianti.Il primo è l’esito delle elezioni del 26 maggio 2019 per l’elezione dei settecento europarlamentari dell’Unione. Queste elezioni erano considerate una scadenza fondamentale, sia per chi credeva nel rafforzamento dell’Ue sia per chi auspicava una riduzione, quando non addirittura una demolizione, della costruzione stessa dell’Unione, inclusa la sua moneta unica.Di fronte a questa contrapposizione che ha pervaso la campagna elettorale, la risposta data dall’elettorato è stata molto chiara: per l’...
leggi tutto
Le innovazioni del Trattato di Lisbona hanno creato l’illusione che il voto a maggioranza all’interno del Consiglio e l’obbligo di tener conto dei risultati delle elezioni per designare il candidato alla presidenza della Commissione fossero sufficienti da soli per creare una democrazia sovranazionale fondata sull’alternanza e su partiti veramente europei. È bastata la mancata approvazione delle liste transnazionali, che di quella procedura sarebbero state il logico complemento, per far saltare quell’illusione.Già in campagna elettorale, infatti, si sapeva che i partiti pro-europei sarebbero stati condannati ad allearsi e che la vera sfida non era t...
leggi tutto
Da circa 20 anni vengono persi quasi 10 milioni di ettari di foresta ogni anno. Le cause principali sono, da una parte l’aumento progressivo della popolazione; dall’altra lo sviluppo delle produzioni agricole di palme da olio e soia. Coltivazioni tanto sviluppate che comunità intere basano la propria sopravvivenza sul commercio internazionale di questi prodotti. Impossibile per l’Europa ignorare la propria responsabilità, e quella dei consumatori, nell’ambito della deforestazione, attraverso l’importazione e il consumo di oli vegetali. Da qui, la risoluzione del Parlamento focalizzata soprattutto sulla presenza di olio di palma in alcuni tipi di ca...
leggi tutto