"Voglio vivere per tornare, per ricordare, per mangiare, per vestirmi, per darmi il rossetto e per raccontare forte, per gridare a tutti che sulla terra esiste l'inferno". Parole scritte nei "Taccuini del Lager" da Lidia Ridolfi, la maestra partigiana deportata a Ravensbruck.
Quella di Lidia è "una figura significativa tra le donne del Novecento, sia nella sua caparbia volontà di costruire una testimonianza femminile dell'esperienza concentrazionaria, sia nella sua ribellione rispetto ai ruoli, alle convenzioni e al conformismo, all'esclusione" sostiene lo storico Bruno Maida.
Una volontà che oggi non possiamo dimenticare.
Una caparbietà che torna anche in altre donne, oggi, che come Lidia vogliono raccontare forte quanto la loro azione e la loro presenza possa fare la differenza per il futuro di questo pianeta.
È di qualche giorno fa la pubblicazione del rapporto Oxfam 2020 sulle diseguaglianze sociali ed economiche, Time to Care, che presta particolare attenzione al lavoro domestico sottopagato e a quello di cura non retribuito che grava sulle donne di tutto il mondo. Un lavoro che per natura porta ad essere soggette alla violenza sociale e a quella in famiglia.
Studiare per trovare una soluzione a questo problema, per incentivare lo sviluppo economico in relazione alle questioni di genere, in particolare l’occupazione e l’emancipazione femminile, è il principale obiettivo di Turkan Mukhtarova. Oggi ricercatrice al Georgetown Institute of Women, Peace and Security di Washington, Turkan ha 26 anni, una laurea in Relazioni Politiche Internazionali in Azerbaijan e un master in Foreign Service - Economic development a Washington, oltre a un premio Open Society Foundation.
Le sue idee sono molto chiare: investire per e sulle donne è essenziale per correggere la diseguaglianza. Avere più donne nel mondo del lavoro migliora le condizioni delle famiglie, dei figli (alimentazione, salute e istruzione), dell’ambiente e ha effetti positivi sull’intero sviluppo sociale.
Di questi stessi obiettivi si parlerà all’incontro internazionale di Assisi, Turkan Mukhtarova non potrà mancare: «Partecipare all’Economy of Francesco, per contribuire e imparare – racconta ad Avvenire - mi aiuterà a comprendere le cause di disuguaglianza, povertà ed emarginazione che attraversano confini, culture e lingue di tutto il mondo. Credo che possiamo costruire società sostenibili e sviluppare teorie e modelli più giusti se mettiamo insieme idee innovative. Solo attraverso la comprensione delle complessità del mondo che ci circonda possiamo definire politiche migliori per tutti».
Donne come Lidia, come Turkan, incontri come The Economy of Francesco, sono una spinta a essere portatori e portatrici di una nuova economia per le nostre case, per le nostre strade, per il nostro mondo.