Giustizia. Secondo l'enciclopedia Treccani è la «virtù eminentemente sociale che consiste nella volontà di riconoscere e rispettare i diritti altrui attribuendo a ciascuno ciò che gli è dovuto secondo la ragione e la legge». Una volontà che è stata finalmente esercitata, dopo anni di attesa, per due processi che ci auguriamo essere esemplari per il futuro: quello di Laura Massaro e quello di Stefano Cucchi.
Da circa dieci anni Laura Massaro lotta in nome della giustizia: vittima di violenze da parte dell'ex-compagno, è stata accusata di alienazione parentale, motivo per il quale per anni ha vissuto con l'angoscia che da un momento all'altro potessero portarle via suo figlio. Le violenze subite e le paure che l'hanno accompagnata durante tutta questa vicenda non le hanno impedito di credere che la giustizia sarebbe arrivata anche per lei: il 24 marzo 2022 la Cassazione ha accolto in toto il suo ricorso, segnando un punto di svolta per la vita sua e quella di suo figlio – e, probabilmente, per l'intera legge italiana, che aveva formalizzato l'accusa basandosi su una teoria psicologica priva di validazione scientifica.
Tredici anni sono passati dall'omicidio di Stefano Cucchi. Era il 2009 quando il 31enne viene arrestato per possesso di droga e messo in carcere, dove morì una settimana più tardi. Fin dal suo primo processo risultano evidenti i segni delle percosse subite, ma alla verità è servito lungo tempo per emergere. Fu la famiglia di Stefano, dopo l'autopsia, a far circolare le fotografie del suo volto tumefatto e proprio quegli scatti hanno attirato l'attenzione dell'opinione pubblica, unita nel chiedere giustizia per una morte così violenta e ingiusta.
A ciascuno è stato attribuito «ciò che gli è dovuto», ma che ne è del fattore tempo? Fa sempre parte del concetto di giustizia l'attesa estenuante che separa i fatti dalla sentenza?
Qualcuno che in questo senso interviene c'è. La ministra Marta Cartabia sta provando a riformare la giustizia italiana e lo scorso anno ha ottenuto dal parlamento l'approvazione della sua riforma del processo penale e di quello civile. A gennaio 2022 si impegna nel «riportare i tempi della giustizia entro limiti di ragionevolezza».
Oggi possiamo essere grati ai protagonisti di questi processi per non essersi mai arresi. La volontà, la perseveranza e la tenacia che hanno mostrato permettono di riscrivere un'importante pagina di giustizia.