Nella settimana che precede le festività natalizie ci ritroviamo spesso a pensare ai regali.
A programmare sessioni d’acquisti o conquistare l’ultima offerta.
E intanto la pagine dei giornali si riempiono di volti femminili. Per celebrare le loro conquiste, che sono un regalo per tutte noi. Non perché possiamo ammirarle da lontano, ma perché hanno aperto una breccia nei loro rispettivi e diversi mondi. Donando ciò di cui più abbiamo bisogno: speranza.
Nell’ultima newsletter abbiamo ricordato 3 donne che in questo 2019 hanno rotto il soffitto di cristallo. E aperto una strada. Ma ce ne sono altre che hanno raggiunto un obiettivo importante. E vogliamo ricordarle.
C’è, ad esempio, il più giovane Primo Ministro donna al mondo. È la socialdemocratica Sanna Marin che è diventata premier in Finlandia a 34 anni. Una donna premier non è cosa inedita in quel Paese. Accadde già nel 2010, con Mari Kiviniemi, e in quel momento anche il Capo dello Stato era una donna: Tarja Kaarina Halonen. È la sua giovane età, in questo caso, a regalarle un primato inedito.
E chi ha sentito parlare di Parvaneh Salahshouri? Il suo cognome, che significa “guerriero coraggioso”, anticipava già il suo futuro. Sotto il foulard annodato stretto al collo e la cappa del chador nero imposto alle donne con importanti ruoli pubblici, Salahshouri è quanto di più lontano si possa immaginare dall’icona delle ragazze iraniane che si ribellano alle imposizioni del potere. Eppure con la sua oratoria, la rappresentante della circoscrizione di Teheran ha dato prova di un notevole coraggio nel sostenere le ragioni delle manifestanti e lanciare l’allarme su un possibile rischio di “totalitarismo”.
È doveroso ricordare anche Elisabetta Belloni che lo scorso 8 aprile è stata scelta per succedere a dimissionario Michele Valensise come il nuovo segretario generale della Farnesina, prima donna a ricoprire l’incarico considerato la carica apicale della diplomazia.
Un altro forte messaggio di rinnovamento è stato lanciato da Papa Francesco, che ha voluto Barbara Jatta alla guida dei Musei Vaticani. È pugliese classe ‘62, sposata, tre figli, è la prima donna con questa carica dal 2017.
Quelle di cui abbiamo accennato sono solo alcune delle donne ai vertici, in Italia e nel mondo. Sono messaggi di speranza.
Incentivi a crederci e provarci ogni giorno. E in questo Natale ne abbiamo davvero bisogno.