Se di fronte abbiamo uno scenario, quello televisivo, in cui le donne vengono ancora scelte per la loro bellezza e il loro saper “stare un passo indietro”, oltre a questo ci sono moltissime donne che riescono a fare delle loro capacità fatti di vera rilevanza per il proprio Paese o la propria popolazione.
In India, per esempio, c’è una giovane – e bellissima - surfista indiana che ha insegnato a una intera comunità ad amare l’oceano, proteggendolo e facendolo diventare un luogo di lavoro sostenibile.
Ishita Malaviya ed è stata inserita da Forbes nella classifica dei talenti più influenti dell’Asia “30 Under 30”. Nel 2007 è salita su una rudimentale tavola da surf comprata per pochi dollari, da lì nessuno l’ha più fermata. Oggi col suo surf club sta aiutando un paese intero a vivere e a lavorare.
Siamo a Kodi Bengree, piccolo agglomerato dell’India meridionale. Grazie al suo club e al suo amore per l’Oceano, Ishita è riuscita ad attrarre allievi anche da altri villaggi e a moltiplicare il business, salvando la scuola locale e diffondendo la sua passione.
Donne che diventano rilevanti per la propria comunità, facendo impresa.
È così raro?
Non proprio, le storie sono tante.
Noi ricordiamo quella di Lindiwe, o meglio Lee. Una ragazza di 22 anni che vive in Zimbawe.
Lee ha partecipato alla campagna “Invest in her, invest in change” - promossa da Kiva, Ong statunitense – e ha avviato la sua raccolta fondi personale che le ha permesso di dare vita alla sua attività: la produzione del Lee Juice, questo il nome scelto per il succo di frutta e la soda da lei prodotti.
Le sue ricerche l’hanno portata a scegliere il prodotto con il giusto vantaggio competitivo. L’idea è nata pensando agli operai assetati che escono dalla miniera vicino al suo villaggio. Così ha iniziato preparare succo e soda da zero e a venderli a metà prezzo rispetto ai prodotti simili di marchio nazionale o internazionale.
Ogni bottiglia ha l’etichetta Lee Juice incollata a mano: frutto di un lavoro sostenuto da etica e buon senso. Ogni bottiglia è, per Lee, il trofeo della sua vittoria. Per noi è, ancora una volta, la dimostrazione che della forza delle donne, in Italia e nel mondo, se ne parla ancora troppo poco.
Noi cercheremo di raccontare sempre questi piccole grandi vittorie culturali e sociali: perché ogni piccolo passo di trasformazione, rede un po’ più evidente la vera rilevanza delle donne per il futuro di tutti e tutte.