Ilaria Capua, direttrice del Centro di eccellenza One Health dell’Università della Florida, Maria Lodovica Gullino, vicerettrice dell’Università di Torino e direttrice di Agroinnova, e Ilaria Borletti Buitoni, vicepresidente del Fondo ambiente italiano (Fai), sono le iniziatrici del progetto weTree, presentato in modalità online l’8 marzo 2021, Giornata internazionale della donna. La coincidenza non è casuale perché la loro iniziativa coniuga sostenibilità e pari opportunità. «La pandemia ci ha insegnato una cosa importante: ripartiamo dalle donne, dalla ricerca e dalla natura», precisa Maria Lodovica Gullino.
Altre esponenti del mondo accademico, imprenditoriale e delle amministrazioni locali si sono subito coinvolte per coprire di verde le nostre città.
Il progetto
In risposta alla crisi sanitaria, economica e sociale causata dalla pandemia, il Centro di eccellenza One Health ha lanciato il progetto interdisciplinare “Resilienza Natura / Resilienza Cultura” che valuta l’alterazione della qualità am-bientale in alcuni luoghi d’Italia. Sviluppando il concetto di “salute circolare”, weTree intende migliorarla coinvolgendo amministrazioni locali (sindaci e sindache), università e centri di cultura nel recuperare o realizzare aree verdi urbane e intitolarle a donne che si sono distinte per l’impegno sociale. Nell’attuazione dell’iniziativa si sono coinvolte anche alcune aziende.
Parte integrante del progetto è la componente formativa, volta ad abilitare le competenze della cittadinanza nel prendersi cura del verde e nell’assumere “buone pratiche di salute circolare”, perché un ambiente sano permette di prevenire anche le malattie umane e di migliorare le condizioni di vita sulla Terra. L’applicazione interattiva Aworld, creata dall’omonima start-up italiana, è stata scelta dall’Onu nell’ambito del programma di sostenibilità ActNow (Fa’ qualcosa adesso) e provvede corsi di tutoraggio che permettono a volontari e volontarie di realizzare nei rispettivi territori quelle “buone pratiche” e divulgarle ulteriormente a livello nazionale e internazionale.
Un patto articolato
Le città che aderiscono al progetto si impegnano a realizzare almeno quattro dei seguenti otto punti:
• promuovere lo sviluppo di nuove aree verdi pubbliche, curandone anche la manutenzione;
• valorizzare in tutte le iniziative la parità di genere e la competenza femminile;
• sollecitare con appelli e incentivi sia la cittadinanza che le aziende private affinché contribuiscano ad abbellire con il verde gli spazi esterni di loro competenza;
• favorire campagne di sensibilizzazione alla mobilità sostenibile (in particolare camminare e pedalare) e ad uno stile di vita più sano;
• patrocinare e promuovere programmi di educazione ambientale nelle scuole favorendo collaborazioni stabili con gli atenei della propria città;
• sensibilizzare e promuovere nella cittadinanza la raccolta differenziata, la cura e il rispetto degli spazi comuni, e promuovere il riciclo e il recupero come alternativa allo spreco e al disuso;
• istituire un premio annuale weTree per associazioni o persone che si sono distinte nella manutenzione e nell’in-cremento delle aree verdi nella propria città;
• favorire una “visione circolare” del nesso ambiente-salute per garantire il benessere della comunità e delle future generazioni.
Realizzazione…
Ilaria Borletti Buitoni, presidente di weTree, apprezza le prime quattro città che hanno aderito al progetto e sottoscritto il patto: Milano, dove l’Università Bicocca, con l’interessamento entusiasta della rettrice Giovanna Iannantuoni, realizzerà il “Bosco delle Stem” a partire dal Vivaio Bicocca, una grande area verde aperta alla città ma trascurata da tempo e che l’ateneo gestisce dal febbraio 2020; Perugia, dove il “Bosco degli angeli custodi” è in fase di realizzazione attorno alla chiesa di Sant’Angelo, ornata da un abbraccio di cipressi che erano in parte caduti e sono stati ripiantati, e dove il primo dei premi weTree è assegnato all’associazione “Vivi il Borgo”, che quotidianamente cura il verde in un quartiere della città; Palermo, che inizia ad ampliare il suo meraviglioso Orto botanico con il progetto “Mediterraneo” che, in segno di conoscenza reciproca e amicizia, accoglierà piante da tutti i Paesi che si affacciano su questo mare; Torino, che pensa al “Bosco degli altri”, dedicato a Lia Varesio, cittadina che si è distinta per l’attenzione alle persone più emarginate.