La mia attrazione per le piante risale alla prima infanzia: giocavo a preparare macerazioni di alcune foglie del giardino di casa, con la consapevolezza che, in qualche modo, fossero curative. Non saprei dire da dove venisse quella convinzione, né quali fossero le piante “sacrificate”, però prima di staccarne le foglie ricordo che parlavo loro per spiegare come le avrei utilizzate.Durante il fine settimana chiedevo sempre a mio padre di portarci nel bosco, nelle Valli del Natisone, in provincia di Udine, la mia città. Mio fratello ed io eravamo piccoli, quindi per intrattenerci i nostri genitori proponevano di raccogliere castagne o funghi, ma a me bastava st...
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Nel 2005 un pedagogista psicoterapeuta americano, Richard Louv, nel suo libro Last Child in the Woods (L’ultimo bambino nel bosco) introdusse il termine «sindrome da deficit di natura».Come medico, rimasi incuriosita dall’accostamento della parola “sindrome” da “deficit di natura”. “Sindrome” indica un insieme di sintomi connessi a una patologia: associarla a “deficit di natura” significa che persone private di contatto con la natura sviluppano una vera e propria malattia.
Sindrome da “vita moderna”Richard Louv analizza alcune manifestazioni di disagio esistenziale giovanile caratterizzato da ansia, depressi...
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Ilaria Capua, direttrice del Centro di eccellenza One Health dell’Università della Florida, Maria Lodovica Gullino, vicerettrice dell’Università di Torino e direttrice di Agroinnova, e Ilaria Borletti Buitoni, vicepresidente del Fondo ambiente italiano (Fai), sono le iniziatrici del progetto weTree, presentato in modalità online l’8 marzo 2021, Giornata internazionale della donna. La coincidenza non è casuale perché la loro iniziativa coniuga sostenibilità e pari opportunità. «La pandemia ci ha insegnato una cosa importante: ripartiamo dalle donne, dalla ricerca e dalla natura», precisa Maria Lodovica Gullino.Altr...
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Da “medico delle piante”, come giudica le scoperte di Suzanne Simard sulla loro comunicazione simbiotica e solidale?Le piante mettono in atto meccanismi molto sofisticati: ancorate al terreno possono comunicare fra di loro per riconoscersi e anche per riconoscere organismi a loro avversi o favorevoli. Sono molto interessanti da studiare perché, con segnali di tipo biochimico e molecolare, sono in grado di riconoscere chi è a loro utile e chi le danneggia, e comportarsi di conseguenza.
Con quali meccanismi le piante si mantengono in salute?La condizione normale della pianta è di salute: con adeguata illuminazione, apporto di sostanze nutritizie e un suolo &ld...
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Sono cresciuta nelle foreste della Columbia Britannica: da bambina ero solita sdraiarmi per terra a pancia in su e contemplare le chiome degli alberi. Dei giganti! Anche mio nonno era un gigante, un boscaiolo che tagliava gli alberi in modo molto rispettoso. Mi ha insegnato il modo tranquillo e coeso in cui i boschi sono strutturati, e come la mia famiglia fosse a loro legata. Io ho seguito le sue orme: le foreste incuriosivano me come incuriosivano lui.Un giorno, il cane del nonno cade in una buca. Per aiutarlo a uscire, lui prende una pala e inizia a scavare per al-largare la buca. Io lo aiuto, e scopro che sotto il “pavimento” della foresta c’è un incredibile intr...
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Ogni cultura riconosce la “sacralità” di alcune piante. I Kikuyu del Kenya, per esempio, non tagliavano mai il mugumo, loro albero sacro, e la comunità svolgeva tradizionalmente le sue riunioni importanti al riparo della sua ombra benedicente. Wangari Maathai, premio Nobel per la Pace 2007, ha difeso strenuamente le foreste e nei suoi studi accademici ha scoperto che quel maestoso albero onorato dal suo popolo ha una radice a fittone molto profonda con cui richiama le acque del sottosuolo; anche per questo attorno al mugumo la terra è fertile.
Incanto di bambinaL’evidenza scientifica che le piante godono di una percezione sopraffina e comunicano fra lo...
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Ci donano ossigeno e cibo, sono essenziali nel provvedere la pioggia, ripararci dalla calura e schermarci dalla violenza dei venti. Ci riempiono gli occhi di colori e, senza la loro “silenziosa” presenza, sulla Terra non ci sarebbe la vita che noi conosciamo. Dalla loro “saggezza”, sviluppata in centinaia di milioni di anni, avremmo molto da imparare.
Questo dossier ci invita a fare amicizia con loro, scoprirne la sorprendente vita sociale e apprezzarne le proprietà terapeutiche in una generosa reciprocità di cura.
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