Ricorre questo giovedì l'anniversario della Giornata della Memoria. Memoria, dal greco “mimnésco”, indica la facoltà di mantenere in vita i contenuti del passato. Una “facoltà” che diventa “volontà” quando tocca eventi che hanno intriso il mondo di un dolore immane.
La memoria, in questa settimana, va agli adulti, ai bambini e agli anziani che per vivere hanno dovuto lottare, per sopravvivere, hanno dovuto piegarsi. La nostra memoria, oggi, va alle donne che pur lottando e piegandosi, non hanno mai permesso che ingiustizie, odio e dolore spezzassero ciò che avevano di più caro: il proprio essere e la propria vocazione.
Come Lise Meitner, scienziata austriaca e madre della fissione nucleare. La sua vita fu interamente dedicata allo studio della fisica nonostante gli ostacoli dell'ambiente fortemente maschilista in cui operava. Sono gli anni in cui le donne non lavorano, non studiano, non si rivelano: sono gli anni in cui Meitner, per continuare ad alimentare la propria vocazione, dovette lavorare a titolo gratuito, assunta come “ospite non pagata”. Poco dopo arrivano gli anni Trenta, quelli delle leggi razziali, che la coinvolsero a causa delle sue origini ebraiche, e la costrinsero a rinunciare alla cattedra di fisica che aveva ottenuto in Germania, e a rifugiarsi in Svezia.
Da lì continuò a collaborare con il collega Otto Hahn, ed ebbe un ruolo essenziale nella scoperta della fissione nucleare. Nel 1944 la ricerca valse ad Hahn la vittoria del Nobel per la fisica. Della Meitner, non fu fatta memoria nemmeno nel discorso di ringraziamento.
In questi anni, ci sono nomi di donne delle quali, in futuro, sarà fatta memoria?
Magari quello di Angela Sara Cacciapuoti, alla quale pochi giorni fa è stato attribuito da N2WOMEN il premio "Stars in Computer Networking and Communications" per il 2021 per la sua ricerca legata "alla comprensione delle sfide e dei progressi tecnologici necessari per la realizzazione di una Quantum Internet".
Sicuramente quello di Fabiola Gianotti, che dal 2016 dirige il Cern di Ginevra e, per la prima volta nella storia dell’Istituto, nel 2019 è stata riconfermata per un secondo mandato. Gianotti in un’intervista ha dichiarato di non essere mai stata discriminata, nella sua carriera, in quanto donna. Anzi, racconta di essere stata sempre sostenuta perché tutti avevano capito il valore che poteva portare. Una direzione illuminata, quella del Cern, che in tante altre situazioni, ancora oggi manca.
Per stimolare piccole e grandi imprese a essere sempre più “illuminate”, il 30 novembre scorso è stato presentato il Premio Leads, istituito dall'Associazione Donne Leader in Sanità. L'idea è quella di promuovere la trasformazione culturale, mettendo in luce quelle aziende che hanno favorito una leadership al femminile. I partecipanti dovranno presentare un progetto entro il 21 maggio 2022 nel quale raccontano come le loro “azioni abbiano favorito l’adozione della parità di genere e la diffusione di buone prassi”.
Ci auguriamo possa diventare un’occasione perché i nomi, e i valori, di tante donne capaci e preparate possano essere innalzati. E magari un giorno, anche ricordati con orgoglio nella nostra memoria.