Crescono le preoccupazioni per la sorte di una arrampicatrice iraniana scomparsa dopo aver gareggiato senza velo in un torneo internazionale in Corea del Sud.
Gli amici di Elnaz Rekabi hanno detto alla BBC persiana di non riuscire a contattare l’atleta da domenica, dopo che online sono circolate, ampiamente diffuse, le immagini di lei che partecipava ai Campionati asiatici di Seoul senza l’hijab.
“Fonti ben informate” hanno detto al servizio persiano della BBC che il passaporto e il cellulare di Rekabi sono stati confiscati.
Sempre secondo la Bbc la squadra iraniana, inclusa Rekabi, ha lasciato il Garden Seul Hotel a Seoul prima del previsto ed era tornata in aereo in Iran. Rekabi ha lasciato Seoul con un volo stamattina mattina, ha confermato l’ambasciata iraniana in Corea del Sud. Alcuni giornali iraniani hanno scritto che potrebbe essere stata arrestata appena arrivata a casa, ma il regime ha prontamente smentito.
IranWire, sito web fondato dal giornalista iraniano-canadese Maziar Bahari, anche lui almeno una volta detenuto in Iran, sostiene che Rekabi sia stata trasferita nella famigerata prigione Evin di Teheran subito dopo essere arrivata nel paese. Scrive che Rekabi è stato indotta con l’inganno a entrare nell’ambasciata iraniana a Seoul con la promessa di un passaggio sicuro a Teheran. L’articolo afferma che l’operazione è stata supervisionata dal Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane.
La prigione di Evin questo fine settimana, è stata teatro di un enorme incendio e scontri questo che ha visto la morte di almeno otto prigionieri e decine di feriti.