Monica Luparello è mia sorella. Già medico, ha deciso di dedicare la sua vita a Dio come suora missionaria: ha lasciato la sicurezza di un lavoro e la tranquillità economica che questo poteva garantirle per mettersi al servizio di popoli emarginati, in zone del mondo pericolose dove ogni agiatezza è preclusa.
Da subito la sua scelta ha trovato il supporto incondizionato della famiglia, pur sapendo che rinunciare al contesto sociale ed economico in cui era vissuta non sarebbe stato facile. Lei, però, con tenacia e con l’aiuto di Dio, ci ha dimostrato che le difficoltà sono superabili e i traguardi raggiungibili.
Negli anni ho visto in lei un cambiamento di visione del mondo, una presa di coscienza di ciò che realmente conta e di ciò che può e deve considerarsi superfluo. Nutro grande ammirazione e stima per la sua scelta di vita “fuori dall’ordinario”.
Per prendersi cura del prossimo ha vissuto in contesti difficili e a volte anche molto pericolosi, ma la sua fede non è crollata e io ho sempre percepito una tranquillità d’animo e una serenità che, penso, vengano dal credere fermamente nella propria scelta di vita. Con i miei piccoli alunni della scuola primaria mi ritrovo spesso a parlare di Monica, del suo lavoro e del suo impegno missionario; a raccontare loro che esiste un mondo totalmente diverso da quello che conoscono.
Credo che il suo esempio sia importante per noi e per tutte le persone che la conoscono.