Questa settimana si apre all'insegna di una importante ricorrenza: il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite per mantenere alta l'attenzione su una questione particolarmente allarmante.
Importante perché l'obiettivo è quello di invitare a riflettere sulla attuale condizione delle donne in Italia e nel mondo. Una condizione ancora tutta da definire, se pensiamo che solo la scorsa settimana, in un quartiere romano, si è verificato un fatto agghiacciante, dove nel giro di poche ore sono state barbaramente assassinate ben tre donne.
Allarmante è il numero di femminicidi registrati anche nel corso del 2022, dove la statistica “una donna ogni tre giorni” viene riconfermata. Degli 82 omicidi di donne in Italia, 72 sono relativi all'ambito familiare e affettivo.
Il 15 novembre, proprio a Roma, ActionAid ha lanciato la campagna #FreeNotFreezed della quale è ambasciatrice Claudia Gerini, per chiedere al Governo politiche adeguate per supportare le donne in uscita dalla violenza nel percorso di affermazione della loro libertà.
Perchè forse il problema risiede proprio qui. Che non sia a causa della scarsità di risorse messe a disposizione dal Governo che la situazione sembra perennemente in stallo?
Il nostro Paese, e ancora più il mondo intero, ha bisogno di interventi di prevenzione e informazione per contrastare questo fenomeno. Fattore imprescindibile è la tutela primaria delle vittime di violenza, alle quali è necessario fornire un luogo sicuro in cui ripararsi e risorse garantite per ricominciare una nuova vita.
Ma c'è una violenza più subdola e meno chiacchierata, che non lascia lividi visibili ma ferite interne laceranti: è quella psicologica, più difficile da individuare e assai dura da estirpare.
La parola femminicidio non designa la vittima ma piuttosto il suo aggressore e il motivo del reato.
Già qualche decennio fa la grandissima poetessa Alda Merini scriveva: «Siamo state amate e odiate, adorate e rinnegate, baciate e uccise, solo perché donne».
Versi che ancora oggi, purtroppo, risuonano molto attuali.