La Giornata mondiale della Giustizia Sociale, che si celebra oggi (20 febbraio) in tutto il mondo, sottolinea il bisogno di costruire un futuro dignitoso per ogni persona. Gli spunti sono molteplici, ma l’obiettivo è quello di contrastare la povertà dal punto di vista economico, sociale, ambientale e soprattutto morale.
A impegnarsi per quest’ultimo punto, tra le tante associazioni e iniziative, c’è Priya.
Ideata da un gruppo di autori e autrici dopo le numerose manifestazioni sorte a Nuova Dehli nel 2012 contro le continue violenze su donne e ragazze, l’eroina del fumetto vuole parlare soprattutto a giovani e adolescenti. Colori vivaci e linee decise vogliono fare colpo su un’età critica, quella in cui si inizia ad imparare come funzionano le relazioni e si sviluppano le proprie opinioni su altri e altre (altre persone).
Sostenitrice dei diritti delle donne, dell’equità e della giustizia, Priya è una ragazza indiana sopravvissuta ad uno stupro e ora è diventata simbolo di chi si oppone alla violenza di genere in India e nel mondo.
Il fenomeno della violenza sessuale affligge l’India con cifre da capogiro: in media uno stupro ogni 16 minuti. Nel resto del mondo, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità (Oms), oltre un miliardo di donne hanno sperimentato violenza sessuale nella loro vita, da parte del partner o di sconosciuti.
La storia di Priya è raccontata nel fumetto Priya’s Shakti (Lo stupro di Priya), uscito nel 2014 e seguito dal più recente Priya’s Mirror (Lo specchio di Priya), online dallo scorso settembre.
Al di là del problema dell’impunità, il fenomeno è culturale ….e l’unico modo per risolverlo è l’educazione, il dialogo e l’azione sociale.