Rileggere la Bibbia in chiave femminista, anzi femminile. Nell'era del #metoo, venti teologhe protestanti e cattoliche, stufe di vedere il testo sacro utilizzato per legittimare la "sottomissione" culturale e fisica delle donne, hanno deciso di pubblicare una sua rilettura critica e femminista.
Il risultato è "Une Bible des femmes" (Una Bibbia delle donne), appena pubblicato dalla casa editrice Labor et Fides, a cura di Elisabeth Parmentier, Pierrette Daviau e Lauriane Savoy. Il progetto fu lanciato a Ginevra da Parmentier e Savoy, due insegnanti della Facoltà di Teologia fondata più di quattro secoli fa (1559) da Jean Calvin, il padre del protestantesimo francese.
"Abbiamo scoperto che c'era molta ignoranza dei testi biblici, molte persone che non li conoscono più, o pensano che siano completamente fuori moda, non adeguati ai valori contemporanei dell'uguaglianza, della parità", ha spiegato Savoy. L'idea è dimostrare che non è così: "i valori femministi e la lettura della Bibbia non sono incompatibili".
Insieme alla teologa cattolica canadese Pierrette Daviau, le due insegnanti protestanti hanno riunito a Ginevra un gruppo di studiose di diversa provenienza geografica, religiosa e generazionale.
Intervistata dalla Radio televisione svizzera, Savoy ha spiegato che si, esistono nella Bibbia numerosi passaggi in cui la donna viene “denigrata”, ma “anche tanti altri che dicono cose diametralmente opposte, che parlano di liberazione" delle donne. "La Bibbia non è un testo monolitico. È composto da numerosi libri, scritti in epoche diverse e di generi diversi, e comunque è piena di contraddizioni. I testi vanno letti criticamente”.
Nella lettera di Pietro si dice per esempio che le mogli debbano essere sottomesse ai loro mariti, ma “questa esortazione rivolta alle donne va di pari passo con un’altra: quella rivolta ai mariti di amare le loro mogli. Questa esortazione di Pietro va vista come una forte presa di posizione in contrasto al clima patriarcale dell’epoca”, ha spiegato Savoy.
In un brano del Vangelo secondo San Luca, invece, in cui si parla di Marta e Maria, due sorelle che ricevono la visita di Gesù, c'è "scritto che Martha rende il suo "servizio", e "abbiamo sempre pensato che avesse servito i pasti, ma la parola greca diakonia può avere anche altri significati, per esempio per indicare che lei era forse un diacono", ha spiegato.
Un altro esempio di lettura femminista è nel racconto del personaggio di Maria Maddalena, "il personaggio femminile che torna di più nei Vangeli" e che "resta con Gesù anche quando sta per morire sulla croce mentre tutti i discepoli maschi hanno paura. E' lei che va prima al sepolcro e scopre la risurrezione, è un personaggio fondamentale mentre viene solitamente descritta come una prostituta", dice Savoy.
La Bibbia delle donne attraversa diversi temi: il corpo, la seduzione, la maternità, la subordinazione, e si chiude dando la parola a Maria, la madre di Gesù.
Un lavoro che ricorda la nota "Woman's Bible" scritta nel 1898 dalla suffragetta statunitense Elisabeth Cady Stanton, che con il suo saggio mise per la prima volta in discussione la posizione tradizionale dell'ortodossia religiosa che sanciva la subordinazione della donna nei confronti dell'uomo.