La soddisfazione pervadeva le piazze e le strade: la protesta popolare in Sudan, pacifica e determinata, aveva prevalso e il presidente-militare Omar al-Bashir, che dal 1989 governava il Paese con pugno di ferro, era stato deposto dal suo stesso esercito.
Le manifestazioni erano dilagate a metà dicembre 2018, innescate dal precipitare della situazione economica: il rincaro di pane e carburante erano diventati insostenibili.
Nei mesi di protesta, le vittime civili erano state almeno una cinquantina, ma il 12 aprile la gente poteva celebrare: la democrazia sembrava a portata di mano, e Alaa Salah, la giovane studentessa di ingegneria che esortava la folla a resistere, era diventata il...
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Sembra un quadro, una statua, un simbolo di coraggio.Testa alta, braccio alzato mentre parla con la folla.Lei è la resistenza. Lei è Alaa Salah.
Ha 22 anni, studia ingegneria ed è diventata il volto della resistenza delle donne nel suo paese, il Sudan.
Alaa è la nuova icona del femminismo moderno. Con lei la rivolta è donna, in Sudan. Una folla sostenuta da una ragazza vestita di bianco, che a ritmo di trap e al grido di thowra (rivoluzione in arabo) chiede le dimissione del presidente Omar Al Bashir. E lo fa a testa alta.
A scattare la foto che ha fatto il giro del mondo, è stata Lana Haroun a Khartoum, capitale del Sudan. A Globalist, la fotogra...
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