I discorsi sono sempre gli stessi: tutto sommato, questa storia della subalternità femminile è stata gonfiata, almeno quanto quella del riscaldamento climatico o quella di un virus a gittata planetaria. A volte, sono addirittura le donne a farsi portavoce di questa forma di negazionismo sistemico, che abbraccia cioè tutti gli ambiti del vivere e del pensare, e che sembra essere l’ultima spiaggia di una libertà mai conquistata negli ambiti che contano davvero, ma concessa e solo per ciò che non conta granché. E fa proseliti chi dice che, in conformità con il monito paolino di Ef 5,21-23, le donne raggiungono la piena realizzazione di s&ea... leggi tutto
Dal 15 al 28 agosto poche donne osavano uscire in strada per raggiungere l’aeroporto di Kabul in cerca di scampo, soprattutto se non avevano un burqa a portata di mano. Molte hanno cercato di varcare i confini via terra, e moltissime sono rimaste “sepolte” in casa. Ma c’è ancora un modo per sottrarle alla violenta oppressione talebana: l’attivazione di evacuazioni mirate. Dal 2016 l’Italia è stata pioniera nell’accogliere persone particolarmente vulnerabili attraverso il partenariato pubblico-privato dei “corridoi umanitari” avviati dalla Comunità di Sant’Egidio e dalla Tavola Valdese. Corridoi di speranzaIl 16... leggi tutto
Il 19 settembre 2021, un’aggregazione spontanea di donne impegnate a vario titolo nel territorio della diocesi di Palermo organizza sul sagrato della cattedrale di Palermo un momento di solidarietà che dona volto e voce alle donne afghane. C’è un clima pervaso di preghiera, e la “Tenda di Abramo”, che esprime accoglienza, ricorda l’impegno a «rinnovare l’oikos di Dio», ovvero la “Casa comune”.«Ospitalità è anche fare spazio e stringere altre mani perché questa Terra è fatta di relazioni di cura e di giustizia ecologica, sociale, economica e politica», sottolinea Assunta Lupo, ani... leggi tutto
Vi scrivo con il cuore spezzato e la speranza che possiate unirvi a me nel proteggere la mia bella gente. Nelle ultime settimane i talebani hanno preso il controllo di tante province. Hanno massacrato il nostro popolo, hanno rapito molti bambini, hanno venduto bambine come spose minorenni ai loro uomini, hanno assassinato donne per il loro abbigliamento, hanno torturato e assassinato uno dei nostri amati comici, hanno assassinato uno dei nostri poeti storici, hanno assassinato il ministro della Cultura e dei media del governo, hanno assassinato persone affiliate al governo, hanno appeso pubblicamente alcuni dei nostri uomini, hanno sfollato centinaia di migliaia di famiglie… I media,... leggi tutto
Le abbiamo sentite: imprenditrici, insegnanti, avvocate, musiciste, artiste, attiviste per il riconoscimento e la tutela dei diritti in Afghanistan. Tutte impegnate nella “politica delle donne” secondo il loro stile, con creatività, abnegazione e desiderio di bellezza.Abbiamo visto la disperazione delle madri che all’aeroporto consegnavano i loro figli e figlie al di là di quel muro che segnava il varco verso la vita.Col fiato sospeso abbiamo seguito donne e ragazze, ormai “scafandrate” nei burqa, brandire i loro cartelli dinanzi alla minaccia delle armi talebane: un coraggio luminoso.Immagini e voci delle tante donne afghane inabissate nel buio de... leggi tutto
Il 13 agosto, mentre i talebani entrano in Kabul, la regista Sahraa Karimi posta un video e lancia un appello.Dopo pochi giorni la città cambia volto: donne in strada non se ne vedono più, tanto meno con abiti colorati; ogni cartello che ne mostra il volto viene strappato od offuscato. Già nell’aprile 2021 alcune organizzazioni femminili erano consapevoli che per loro gli Accordi di Doha fra Usa e talebani sarebbero stati nefasti, eppure il 2 settembre decine di attiviste, di impiegate governative e studentesse universitarie sfidano i divieti e scendono in strada a Herat per invocare il rispetto dei loro diritti, e dei diritti acquisiti in vent’anni da tutta ... leggi tutto
Poi il silenzio, o quasi. Il fluire dell’attualità ha affievolito quel grido relegandolo in lontananza. Ma altre donne lo hanno raccolto e rilanciato, e continuano a farlo oggi. Queste pagine donano voce e volto alla creatività, alla libertà e al coraggio di tante “sorelle” afghane. ... leggi tutto

CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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