“I governi africani dovrebbero garantire l’accesso all’istruzione a tutte le ragazze fornendo linee guida chiare alle scuole e alla comunità per aiutare le donne incinte o le madri a tornare e avere successo negli studi”. Anche se molti governi in Africa hanno già leggi e politiche in questo senso, il diritto all’istruzione di centinaia di migliaia di ragazze e giovani donne nel continente è ancora negato perché incinte, sposate o madri. Il Gabon e la Costa d’Avorio sono tra i Paesi che garantiscono loro il diritto a continuare la loro istruzione durante la gravidanza e dopo il parto ma altre nazioni, come la Tanzania, hanno politiche che espellono dalla scuola le ragazze incinte o le madri adolescenti o negano l’accesso all’istruzione. Anche laddove esistono leggi e politiche che disciplinano l’istruzione delle ragazze, le protezioni per l’istruzione e l’istruzione superiore, nonché la loro applicazione e il monitoraggio dell’attuazione, variano ampiamente.
Il vertice di Niamey riunirà le parti interessate al fine di rafforzare il sostegno al movimento per porre fine alle pratiche dannose subite da molte donne africane. Tra i partecipanti ci saranno l’Unione Africana e le sue entità per i diritti umani, rappresentanti dei governi nazionali, leader politici, funzionari delle Nazioni Unite, rappresentanti di organizzazioni non governative, ragazze, giovani e donne leader tradizionali.
“I governi africani dovrebbero rispettare il diritto all’istruzione delle ragazze incinte e delle madri adolescenti non solo aprendo loro le porte delle scuole, ma anche adottando misure globali per affrontare le sfide e i bisogni che devono affrontare” ha detto Odiambo.
Lo scorso ottobre si è tenuto in Togo il World Summit for Girls, principalmente online ma per la prima volta ospitato in Africa. Un segno di come l’attenzione al genere femminile, alla parità dei diritti ed al ruolo femminile nella società sia un tema sempre più urgente da affrontare per le diverse società africane.