Votato il 10 febbraio 2022 dall’assemblea generale del CdD di Bergamo e il 7 marzo successivo all’unanimità dal Consiglio comunale, il documento orienta le politiche urbanistiche ispirandole a una visione di città inclusiva, accessibile e vivibile, capace di rigenerare e riqualificare il territorio a partire dalla dimensione quotidiana della vita.
Gli uomini, generalmente concentrati sul lavoro, “attraversano il quartiere”, mentre le donne, più coinvolte nella cura della casa e dei familiari, “vivono il quartiere”: accompagnano a scuola bambini e bambine, vanno a fare la spesa e svolgono altre attività fuori dall’abitazione. Per loro le strade, le piazze, i marciapiedi, i giardini, le panchine… sono un “prolungamento dell’abitare”, per questo chiedono spazi ben vissuti, curati e belli, e il verde contribuisce alla bellezza degli spazi.
Territorio e corpo
Nel 2020, quando abbiamo saputo che era in elaborazione il nuovo Piano di governo del territorio (Pgt), attraverso un’indagine ci siamo messe in ascolto delle donne per portare nella pianificazione della città la loro vita ordinaria: il territorio è come il corpo umano, se manca il flusso vitale si atrofizza; allo stesso modo, se uno spazio non viene vissuto si degrada, perché è l’atto umano che lo caratterizza.
La città è un organismo complesso, costituito da chi la abita e dalle relazioni che in essa vive. Per questo, attente alla prospettiva di genere, abbiamo pensato di contribuire al Pgt con una guida attenta alla prossimità, alla mobilità e all’equità, con spazi pubblici accoglienti e sicuri in tutta la città; un documento chiaro e normato ma anche capace di recepire il cambiamento.
Sentirsi responsabili, senza separazioni
Coinvolgendo anche cittadini e cittadine, l’amministrazione comunale ha realizzato una mappatura dei luoghi da rigenerare. A Bergamo, come in ogni altra città, ci sono quartieri con infrastrutture a servizio del territorio (inceneritore, aeroporto, raddoppio della ferrovia) che implicano un disagio per chi vi risiede. Per compensarlo è importante la cura, in particolare quella del verde, che migliora la qualità dell’aria, della salute e anche il benessere psicologico.
Piante e giardini non sono importanti solo nelle aree residenziali ma anche in quelle commerciali, e chi gestisce un negozio può provvedere alle aiuole antistanti. Ribadiamo che, a livello culturale, è importante che ogni persona si senta coinvolta, perché la cura è un atto politico.
La città è “terra, aria e acqua”, una fisicità fatta di ambiente e relazioni, e le varie parti sono da considerare in un flusso di continuità: gli edifici e le piazze, le strade e i giardini, le panchine e anche il pedibus, l’autobus umano di bambini e bambine che camminano in gruppo con la guida di persone adulte, perché muoversi a piedi accomuna le persone ed elimina le diseguaglianze.
Ovunque il verde costituisce un elemento prezioso, quello delle aiuole e dei giardini, ma anche quello dei tetti praticabili, che durante la pandemia sono diventati spazio-giardino-orto dei condomini, degli ospedali e anche delle Residenze sanitarie assistite (Rsa).
Dal cespuglio al parco
L’ascolto delle donne dei quartieri ha evidenziato l’importanza di alberi e fiori lungo le strade, per dare bellezza all’abitare, ma il documento chiede anche la creazione di una salubre cintura verde fruibile da tutta la cittadinanza: si tratta di passare dal “cespuglio” al “parco”. I campi agricoli della zona pianeggiante a sud di Bergamo, per esempio, possono divenire un vero e proprio parco agricolo ecologico di 260 ettari, da porre in continuità con il già esistente Parco dei colli a nord della città. Il parco agricolo, attraversato da un sentiero su cui transitano persone e mezzi che lavorano i campi, è in parte pubblico e in parte privato, ma il verde pubblico e quello privato sono in relazione tra loro, perché l’aria è in comune ed è resa più salubre dall’alleanza degli alberi.
Nella città di Bergamo alcuni parchi sono anche frutteti pubblici, come il Parco del melograno e il Parco delle api, dove oltre alle piante aromatiche ci sono alberi di pere, kiwi e cachi. Sono spazi molto frequentati dove la popolazione può raccogliere erbe e frutta.
Non lontano dal centro cittadino ha origine una ciclovia conosciuta come Greenway del torrente Morla. La ciclovia prosegue nella Valle Brembana, ma anche nell’area urbana, ampia e pedonale, crescono molte erbe spontanee: è un’area bella che la cittadinanza valorizza. Il quartiere di Monterosso, per esempio, si raggiunge comodamente con i mezzi pubblici e include un vasto parco cittadino, dove anche le erbe spontanee abbondano e donano profumo all’aria.