Il Cantiere casa comune si fonda sulla convinzione che tutte le persone sono «sulla stessa barca», come la pandemia covid-19 ha evidenziato, e per sopravvivere alla tempesta possono soltanto remare insieme verso un’umanità plurale perché, come sosteneva Pierre Claverie, vescovo di Orano (Algeria): «Nessuno possiede la verità, ognuno la ricerca. Ci sono certamente verità oggettive, ma che vanno al di là di noi e alle quali non si può accedere che attraverso un lungo cammino, ricomponendole a poco a poco, prendendo dalle altre culture e da altri gruppi umani quello che hanno acquisito, hanno cercato nel loro cammino verso la verità. Dio non si possiede. Non si possiede la verità, e io ho bisogno della verità degli altri».*
Lo sapeva bene lui, ucciso insieme al suo autista musulmano da una bomba dei fondamentalisti islamici il 1° agosto 1996.
La ricchezza della diversità
Per costruire l’umanità plurale è necessario vivere con persone “altre”, diverse, ascoltandole mentre loro ascol-tano noi, lasciandosi reciprocamente plasmare dai frammenti di verità che ciascuna apporta.
Ciò con implica di perdere la propria identità, rinnegare i propri valori o appiattirsi nel sincretismo, bensì per-mette di valorizzare la «convivialità delle differenze», tanto cara a don Tonino Bello, per cercare insieme una ve-rità complessa e poliedrica.
Elementi fondanti e obiettivi
Il Cantiere si costruisce sulla riconosciuta pari dignità di ogni persona: nessuna è una minaccia da cui fuggire o un oggetto da usare e gettare. Per il biennio 2020-22 il Cantiere mette al bando egoismi e razzismi per realizzare ponti e percorsi di incontro a partire da migranti e rifugiati. A loro, che “irrompono” nella nostra quotidianità, è dovuta risposta. E allora si scoprono virus più contagiosi e mortiferi del covid-19: il razzismo che dilaga, la ne-gazione del contributo che l’immigrazione apporta alla vita e all’economia italiana, e il rifiuto della cittadinanza a persone nate e cresciute in Italia.
L’obiettivo principale e molto concreto del Cantiere è smantellare i “decreti sicurezza”, che alimentano sofferen-ze e ingiustizie nei confronti dei migranti, e promuovere la legge dello ius soli sulla cittadinanza.
Interazione preziosa
L’iniziativa desidera raggiungere movimenti, gruppi e associazioni che già operano** “dal basso”: accolgono per integrare con rispetto, conoscono per comprendere con empatia, si fanno “prossimo” per servire con gene-rosità, ascoltano per riconciliarsi nella verità, condividono per crescere insieme, coinvolgono per promuovere la comune dignità e collaborano per costruire una società inclusiva, dove ogni persona si senta “a casa”. Lo fan-no a partire da un credo spirituale e politico variegato e molteplice, con modalità e azioni differenti ma con fi-nalità che convergono a difesa dei diritti civili e sociali di coloro che scelgono di vivere in Italia e diventarne cit-tadinanza attiva.
Favorire l’interazione e l’articolazione delle tante iniziative che costellano i territori le rende più incisive ed effi-caci, mettendo in relazione «solidarietà globale e impegno locale».
Fasi di costruzione
Il Cantiere “verso un’umanità plurale” propone un lavoro di due anni (2020-22) suddiviso in 3 fasi.
Prima fase (ottobre-dicembre 2020): lanciare l’iniziativa per coinvolgere quante più realtà possibili sul tema dei migranti.