Ognuno di noi potrebbe raccontare la sua storia su questo sogno. Mariangela aveva frequentato la sala per anni insieme alla figlia, e non può sopportare che un luogo per lei così importante sia ridotto a una brutta sara-cinesca abbassata nel cuore del quartiere. Giulia si è trasferita da poco in zona e, pur non avendo mai messo piede nel vecchio monosala Ciak, è alla ricerca di un luogo di socialità e cultura, di un’occasione di incontro per costruire nuovi legami nella quotidianità del quartiere.
C’è anche chi è appassionato di cinema e sogna di poter organizzare rassegne cinematografiche con film di registi locali, cortometraggi e documentari, spesso esclusi dalla grande distribuzione, nell’atmosfera calda e accogliente di una sala cinematografica. L’incontro di questi desideri ha dato linfa al progetto di rilancio: Ri-Ciak Cinema di Comunità.
Non solo cinema
L’intento è costruire un luogo vivo di aggregazione, svago e offerta culturale per il quartiere e per tutta la città. Sarà più di un semplice cinema, con aree di socialità, spazi per laboratori, eventi culturali e sociali, un luogo vivo nell’arco di tutta la giornata. Ci sono molte esperienze internazionali, e anche alcune in Italia, che ci inco-raggiano a credere in questo tipo di iniziativa: molti cinema che avevano chiuso i battenti con l’avvento dei mul-tisala e dei film online sono stati recentemente riaperti attraverso progetti partiti dal basso e ora vivono come spazi del tutto nuovi, vissuti anche oltre l’orario delle proiezioni.
Da piccolo gruppo...
Il desiderio che muoveva il piccolo gruppo iniziale è stato fatto proprio da altri uomini e donne, un gruppo ete-rogeneo di persone: siamo cinefili, ma anche appassionati di rigenerazione urbana, siamo abitanti del quartiere di Veronetta, ma anche del resto della città e della provincia, siamo studenti e studentesse, siamo commercian-ti, liberi/e professionisti/e, famiglie, pensionati/e.