Il 10 marzo scorso, nell’aula del Parlamento europeo, con una cerimonia breve ma molto sentita per accompagnare la firma congiunta sulla Dichiarazione comune dei presidenti delle tre istituzioni europee (Parlamento europeo, Commissione europea e Consiglio dell’Unione Europea), è stato avviato l’iter per lanciare la Conferenza sul futuro dell’Europa e inaugurarla il 9 maggio 2021, giorno simbolico per l’Europa in cui ricorre l’anniversario del discorso con cui Robert Schuman lanciò nel 1950 la proposta della nascita della prima Comunità europea, la Ceca, Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio.
La parola ai cittadini…
L’idea di una Conferenza sul futuro dell’Europa era stata lanciata nel marzo del 2019 dal presidente francese Emmanuel Macron: di fronte alla evidente necessità per i Paesi europei di affrontare insieme molte delle sfide globali – per lo sviluppo dell’economia e per una società capace di proteggere i propri cittadini e sanare le diseguaglianze, per l’ambiente, la trasformazione digitale, per la difesa dei valori democratici e dei diritti fondamentali, per la pace e la sicurezza, per nuovi rapporti internazionali – proponeva di coinvolgere la cittadinanza per far nascere un dibattito democratico su come rendere l’Unione Europea più efficace nell’affrontare le sfide comuni, più trasparente e più vicina ai cittadini e alle cittadine. L’idea era stata accolta con favore e ripresa anche dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
… per costruire il futuro
La pandemia aveva bloccato l’avvio della Conferenza, previsto per il 9 maggio 2020, ma i mesi drammatici di lotta al covid-19 hanno reso possibile una scelta innovativa e importante da parte dell’Unione, una scelta di solidarietà e di azione comune che ha portato alle decisioni sul Next Generation Eu, il piano straordinario di finanziamenti noto anche come Recovery Plan, di cui l’Italia sarà il più importante beneficiario all’interno della Ue. La Conferenza parte dunque con un anno di ritardo, ma in un quadro europeo migliore, proprio perché la solidarietà e la volontà di agire insieme hanno segnato un progresso molto significativo.