Le immagini delle vittime, dei bambini terrorizzati o degli anziani spaesati che ci giungono dall’Ucraina e da tutte le altre zone di guerra spesso dimenticate, dilaniano le nostre coscienze. La guerra è una follia, è il cancro della convivenza tra le nazioni e la negazione dell’umanità.
Nel chiedere che si proclami immediatamente il cessate il fuoco, che si dia spazio alla diplomazia internazionale e alle Nazioni Unite per la risoluzione della controversia e che si consenta subito alle organizzazioni umanitarie internazionali di intervenire, ognuno di noi può fare qualcosa di più e di concreto per fermare questo scempio.
Non c’è più tempo! Da sempre siamo accanto agli ultimi, al fianco delle vittime con azioni umanitarie e iniziative di solidarietà internazionale. Vengono momenti in cui però “la pace attende i suoi artefici” e noi non possiamo disattenderla.
Non vogliamo restare spettatori e sentiamo l’obbligo di esporci in prima persona.
Con i rappresentanti della società civile nonviolenta e pacifista e di altre realtà impegnate nella costruzione della pace, entreremo in territorio ucraino per testimoniare con la nostra presenza sul campo la volontà di pace e per permettere a persone con fragilità, madri sole e soprattutto bambini, di lasciare il loro Paese in guerra e raggiungere l’Italia.
Invitiamo pertanto tutte le organizzazioni impegnate per la costruzione della pace e per la solidarietà internazionale a dare la propria adesione, a prendere parte alla delegazione e a promuovere una serie di azioni di mobilitazione.