“Tutti gli elementi di cui dispone la comunità internazionale indicano che le migrazioni globali continueranno a segnare il nostro futuro. Alcuni le considerano una minaccia. Io, invece, vi invito a guardarle con uno sguardo carico di fiducia, come opportunità per costruire un futuro di pace”.
Sono parole che segnano, quelle pronunciate da papa Francesco all’Angelus del primo giorno dell’anno. Giorno nel quale, da anni, si celebra la Giornata mondiale della Pace. Giornata che il 1 gennaio 2018 il Pontefice ha dedicato ai migranti e ai rifugiati.
Sono parole che coinvolgono tutti, perché sono rivolte ai politici, agli uomini di buona volontà e alle istituzioni, che invitano alla riflessione, ma soprattutto all’azione. E lo fanno con una proposta per la definizione e l’approvazione, da parte delle Nazioni Unite, di due patti globali. Uno per migrazioni sicure, ordinate e regolari, l’altro riguardo ai rifugiati.
Il concetto su cui si basano questi fatti è che accogliere chi scappa da guerre, fame e malattie è un processo maggiormente vantaggioso che dispendioso. E se tutto si compie attraverso l’istituzione di corridoi umanitari sicuri e legali, è davvero possibile assicurare ai migranti e ai rifugiati tutti i diritti umani fondamentali, a partire da salute, istruzione, lavoro e salvaguardia della famiglia.
Processi che salvaguardano i diritti sono possibili, e quello che papa Francesco porta come esempio e ciò che da due anni sta facendo la Comunità di S. Egidio con il Libano e l’Etiopia. Aiuti importanti rivolti a chi chiede e vuole essere aiutato. A chi, appena ha la necessità, cerca di donare ad altri il bene che ha ricevuto, come un gruppo di quattordici donne rom che, sostenute dalla comunità di Sant'Egidio di Roma, hanno deciso di aderire al progetto Dream, che da anni promuove la cura delle donne e dei bambini in 10 paesi africani tra cui Mozambico, Tanzania e Malawi.
Osservando i migranti e i rifugiati con lo sguardo carico di fiducia a cui fa riferimento Francesco nell’angelus della Gionata mondiale della Pace, si potrà vedere che non arrivano a mani vuote: portano un carico di coraggio, capacità, energie e aspirazioni, oltre ai tesori delle loro culture native, e in questo modo arricchiscono la vita delle nazioni che li accolgono.