Lunedì, 31 Maggio 2021 16:50

Ricominciare, ostinatamente

Tre anni dopo la fine della “rivoluzione dei Simba” la presenza missionaria riprende vita e fiorisce, ma soltanto per qualche decennio: le esplosioni di violenza riprendono negli anni Novanta e continuano, a intermittenza, fino a oggi

Il primo ritorno...
Il 22 luglio 1969 le comboniane raggiungono Nduye, quella che era stata la missione degli inizi, e riprendono le usuali attività: scuola per ragazze con relativi dormitori, centro per le donne, catecumenato, dispensario e presenza tra i Pigmei. La scia di morte e distruzione del 1964 aveva lasciato il vuoto: la presenza missionaria belga non c’era più e le comboniane erano richieste anche nella diocesi di Isiro/Niangara. Qui aprono le comunità di Niangara e Ndedu nel 1971 e di Viadana e Isiro nel 1973. Nel 1972 raggiungono Kisangani, sede della diocesi omonima, e nello stesso anno sono anche a Mungbere, nella diocesi di Wamba.
Insieme ai comboniani, nel 1975 avviano una missione molto isolata, a Duru, vicino al confine con l’attuale Sud Sudan. Oltre a occuparsi della parrocchia e della promozione della donna, assistono i lebbrosi, gestiscono la maternità e assicurano l’assistenza sanitaria nei villaggi. Nella stessa diocesi si spingono poi fino a Dungu.
Nel 1975 sono anche a Nangazizi, nella diocesi di Isiro/Niangara, e negli anni successivi a Dakwa, al confine con la Repubblica Centrafricana, a Ngilima e Pawa. La presenza a Kinshasa inizierà solo nel 1986. In questa lista di luoghi scorre la storia e il cammino di un gruppo di comboniane che crescono numericamente e differenziano progressivamente i loro servizi.

1996: ancora in fuga
L’insicurezza, che ha sempre pervaso il Paese, dilaga nuovamente nel 1996 e travolge le missioni: Nduye e Mungbere vengono assalite a più riprese e a fine novembre le missionarie devono fuggire in foresta. Il 25 dicembre i ribelli devastano Isiro, Viadana e Nangazizi – i Pigmei offrono rifugio alle suore. Il personale missionario di Dungu e Duru trova scampo nel Sudan meridionale, quello di Dakwa in Repubblica Centrafricana e quello di Nduye in Uganda. Le comboniane di Pawa raggiungono Isiro e vengono evacuate per ultime, insieme a quelle di Mungbere. La comunità di Butembo, appena iniziata nel Nord Kivu, rimane vuota. Il 6 e 7 gennaio 1997 le ambasciate europee portano in salvo 80 missionari e missionarie di diverse congregazioni. È la seconda volta in poco più di trent’anni.
In pochi mesi i ribelli, affiancati da truppe ruandesi e ugandesi, arrivano a Kinshasa, capitale di un Paese allo sfascio.

Si torna, ancora...
Dopo alcuni mesi, a settembre, le comboniane rientrano in Congo e riaprono le comunità di Pawa, Isiro, Nangazizi, Mungbere e Butembo. A Kinshasa iniziano una nuova presenza a Lemba, e guardano anche oltre i confini del Congo. Giovani donne del Togo sono interessate alla vita comboniana e il 12 ottobre 1997 viene ufficialmente aperta la comunità di Lomé, la capitale. Oltre all’impegno con le giovani e in parrocchia, le suore svolgono servizi sociali e sanitari. Nel 1999 aprono un’altra comunità ad Asrama, dove si dedicano in particolare alla formazione delle giovani.

 

Continua...

Last modified on Lunedì, 31 Maggio 2021 16:52

CHI SIAMO

Il Centro di Comunicazione Combonifem è un stato costituito a Verona dalle Suore missionarie comboniane nel 2008.

Attraverso una rivista, un sito web e social media correlati promuove la dignità di ogni persona nel rispetto delle differenze di genere, di cultura e di religione, per far crescere società inclusive attente al bene comune.

Il nome stesso, “Comboni-fem”, esprime il valore della prospettiva femminile nella comunicazione ...

 

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