Giovedì, 30 Dicembre 2021 15:49

Daniele Comboni

Nato a Limone sul Garda il 15 marzo 1831, dal 1843 è a Verona, presso l’istituto dove don Nicola Mazza permette a giovani promettenti di famiglie poco abbienti di coltivare lo studio. Lì matura la sua vocazione sacerdotale e missionaria. Ordinato prete nel 1854, nel 1858 partecipa alla prima spedizione missionaria dell’Istituto Mazza e raggiunge Santa Croce, nel Sudan meridionale. Nel 1859, reduce da quell’esperienza, rivelatasi disastrosa, comprende che la presenza femminile è indispensabile per offrire a quei “popoli selvaggi” la dignità del Vangelo. Su incarico di don Mazza, in Egitto Comboni continua a riscattare bambini e bambine schiave e li porta in Italia dove, se sopravvivono a freddo e malattie, possono studiare e vivere da persone libere.

A coronamento di quanto visto e vissuto, nel 1864 Comboni scrive il Piano per la Rigenerazione dell’Africa, che il Vaticano approva: prima di addentrarsi nell’Africa Centrale, la graduale acclimatazione in Egitto permette al personale missionario di sopravvivere e coinvolgere attivamente le popolazioni africane nel proprio riscatto.

Con la morte di don Mazza, però, viene meno l’appoggio dell’Istituto all’impresa missionaria; è il vescovo di Verona, Luigi di Canossa, che preserva il Piano di Comboni istituendo nella propria diocesi l’Associazione del Buon Pastore per la rigenerazione dell’Africa che, per statuto, prevede anche due case di formazione – una maschile e l’altra femminile. Fin dal 1867 Comboni aveva coinvolto le Suore di San Giuseppe dell’Apparizione, di origine francese ma già ricche di vocazioni dal Medio Oriente, per attuare il Piano iniziando dall’Egitto. Autorizzato dalla Santa Sede, il 29 novembre 1867 parte da Marsiglia con la sua prima spedizione missionaria composta anche da 16 giovani maestre africane (ex schiave educate in Europa), 3 Suore di San Giuseppe dell’Apparizione e 3 religiosi camilliani. Avviati in Cairo due istituti – Sacro Cuore di Gesù, maschile, e Sacro Cuore di Maria, femminile –, per far conoscere il Piano Comboni è di nuovo in Europa dal luglio 1868 al febbraio 1869 e coinvolge nuove forze nella missione del Cairo, inclusa sua cugina Faustina Stampais. Gli istituti sono visitati e apprezzati da tre vescovi missionari in viaggio per Roma, dove l’8 dicembre inizia il Concilio ecumenico Vaticano I.

Grazie al vescovo di Verona, nel 1870 vi partecipa anche Comboni per perorare la causa dell’Africa e riavviare l’Opera del Buon Pastore che preparasse «missionari per la Nigrizia», uomini e donne. Ma il Concilio viene interrotto quando il Regno d’Italia conquista Roma. Una serie di circostanze impone a Comboni di procedere con la fondazione, a Verona, di case di formazione improntate a una missione non soggiogata al controllo nazionale: «Non italiana, francese o austriaca». Così, all’inizio del 1872, dopo l’istituto maschile, avvia anche quello per donne consacrate all’Africa “nera”, che chiama Pie Madri della Nigrizia.
Il 26 maggio 1872 Comboni è nominato da Pio IX provicario apostolico e il 2 luglio 1877 vescovo dell’Africa Centrale. Instancabile nel suo servizio al Vangelo e alla dignità dei popoli dell’Africa, il 10 ottobre 1881 muore di febbre nera a Khartoum, capitale del Sudan.

 

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