Talawakelle è una piccola città del distretto di Nuwara Eliya, nel centro dello Sri Lanka. Dista quattro ore di strada da Colombo e tre da Kandy, il capoluogo della provincia.
Nelle immense piantagioni di tè lavorano migliaia di persone, in prevalenza indiani di origine tamil, sradicati dall’India nell’Ottocento per essere impiegati come manodopera a basso costo là dove la popolazione locale si rifiutava di abbattere le foreste.
Tre Suore comboniane – Libanos, eritrea, Quy, vietnamita, e Nelly, kenyota – vi sono arrivate nel marzo del 2012 e si sono faticosamente familiarizzate con la popolazione tamil, remissiva, sfruttata e discriminata. All’inizio del 2016 sono arrivata anch’io, che sono polacca.
In Sri Lanka le due lingue officiali sono oggi il cingalese e il tamil; la lingua inglese funge da connessione con il mondo esterno. Però alcuni corsi universitari, per esempio di medicina, sono solo in inglese e per trovare un buon lavoro anche nel proprio Paese è necessaria la conoscenza di questa lingua.
Grazie a noi Comboniane, la scuola della parrocchia di Talawakelle, originariamente in lingua inglese e successivamente solo in tamil, dal 2016 sta gradualmente introducendo l’inglese come lingua di insegnamento e studio. In tal modo, anche giovani Tamil della zona possano accedere all’istruzione e al lavoro al pari degli altri cittadini e cittadine dello Sri Lanka.
Attualmente la scuola accoglie oltre 900 alunni di ambo i sessi, cristiani, indù e alcuni musulmani. Per “Salvare lo Sri Lanka con lo Sri Lanka”, speriamo che fra qualche anno anche più Tamil delle piantagioni, che ancor oggi sono considerati la classe sociale più bassa del Paese, possano accedere all’università.
È una sfida, ma abbiamo fede e camminiamo con la gente, cercando di aiutarla a scoprire la propria dignità, il diritto a un’esistenza felice, e a sviluppare i propri talenti per contribuire alla riconciliazione e a migliori condizioni di vita.
L’istruzione apre la mente a ciò che è diverso e a scoprirne la bellezza, forma al senso critico, coltiva la fiducia e la responsabilità. Quello che insegniamo ha la sua radice nei valori del Regno di Dio e costruisce fratellanza.
Nella provincia di Kandy molti Tamil sono indù, molti Cingalesi buddhisti. Pochi sono cristiani e pochi musulmani, ma tutti e tutte hanno una profonda religiosità e vivono insieme. Il dialogo fra religioni contribuisce al processo di riconciliazione, e noi Comboniane cerchiamo di viverlo.
La domenica pomeriggio visitiamo le persone cristiane ammalate o anziane che non possono venire in chiesa. Prima di ricevere la comunione, ascoltano il Vangelo. Poiché non tutte noi riusciamo ancora a leggere bene il tamil e spesso i loro familiari sono analfabeti, i brani vengono letti da vicini indù. Vengono volentieri alla preghiera e rimangono fino alla fine.
La missione di Talawakelle è bella, ma sfidante, soprattutto in questo tempo di crisi politica ed economica: tante famiglie soffrono per gli effetti della corruzione che ha impoverito il Paese, e noi stiamo con loro, per sostenerci a vicenda e perché la dignità di ogni persona sia rispettata e promossa.