Mi chiamo Mariarosaria, ho 60 anni e vivo con mio marito e uno dei miei figli a Castellammare di Stabia, in Provincia di Napoli. Da oltre 36 anni sono insegnante di Materie letterarie in un Liceo scientifico, motivo per cui fra qualche anno andrò in pensione.
Ho già vissuto precedenti esperienze “missionarie” sia con i Gesuiti, presso case-famiglia in Romania, sia in Mozambico, con la ong Humana, per ripristinare delle aule scolastiche rovinate da piogge troppo intense, sia in Madagascar, presso l’associazione I bambini di Manina, dove abbiamo visitato scuole di ogni tipo allestite e finanziate dall’associazione.
La vita e gli impegni mi hanno poi obbligata a fermarmi, ma il desiderio “missionario” è rimasto in me molto forte, ed ecco che, dopo la triste parentesi del covid, la voglia di rimettersi in gioco si è fatta sentire, e alla fine dell’estate 2022 ho cominciato a guardarmi intorno per capire come canalizzare il mio interesse e le mie energie.
Navigando in rete e visitando siti gestiti da vari enti missionari, mi sono imbattuta in quello delle Suore comboniane.
È stato tutto molto semplice: le prime informazioni e chiacchierate con suor Daniela Serafin (tel. 347 198 8202 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), poi il percorso formativo online, semplice ma essenziale, e l’incontro in presenza a Roma, che è stato determinante per prendere molto sul serio quello che di lì a poco sarebbe accaduto. A inizio anno, infatti, è arriva la notizia della mia destinazione: Bangui in Repubblica Centrafricana.
Non conosco né quella città né quel Paese, ma comincio a organizzarmi con le prime telefonate a suor Anna Faggion e a suor Alejandra Moreira Jiménez per presentarmi, capire, riflettere e aderire, prima mentalmente e poi fisicamente, alla proposta: dal 6 luglio al 6 agosto 2023, la mattina dovrò aiutare giovani locali, che si preparano a diventare maestri, a consolidare le loro fragili conoscenze di lingua francese, e nel pomeriggio intrattenermi nel locale centro per giovani abbandonati. Le foto ricevute mi hanno già reso un po’ familiare con quel contesto.
Adesso, nel mio cuore c’è preoccupazione e gioia, paura e intraprendenza, voglia di sentirsi utile e desiderio di mollare ancor prima di partire; ma il dado è tratto, e con l’aiuto di Dio cercherò di arrivare fino in fondo, perché questo viaggio (o missione che sia) più che ai giovani africani serve a me, a fare un po’ di ordine nella mia vita.
Sono in partenza con la gioia dentro, consapevole che questo viaggio, forse, farà la differenza.
Lunedì, 03 Luglio 2023 13:30
Tempo di ripartenza, verso Bangui
Un modo di canalizzare bene interessi ed energie