Appena il tempo della preghiera e di raccontarci la giornata durante la cena in comunità, che il telefono squilla: da un villaggio lontano è arrivata all’ospedale una mamma che sanguina profusamente.
Ha viaggiato su un mezzo di fortuna per cinque ore. Chiedo: «È a termine? Il bimbo è vivo?». «Sembra di sì – rispondono dal reparto –, ma la donna è pallidissima». Quando arriviamo nella maternità dell’ospedale la vedo afflosciata sul letto della sala parto in un lago di sangue. Mi avvicino: il battito del cuore del bebè è lento ma c’è, la mamma è molto pallida, ma ...
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Gran parte della popolazione è fuggita dalle proprie case rifugiandosi in campi di Protezione dei Civili improvvisati attorno alle chiese e nei pressi della Missione Onu. Tali campi hanno via via assunto una certa strutturazione, con un minimo di servizi, ma restano a tutti gli effetti delle enormi tendopoli dove la gente vive ammassata in condizioni subumane.
Anche il grande complesso della missione ha accolto migliaia di sfollati.
Alcune ong hanno allestito dei dispensari, dove offrono servizi ambulatoriali. Per un periodo Medici senza frontiere ha realizzato un piccolo ospedale pediatrico nel campo Onu, tuttavia il Comboni Hospital rappresenta l’ospedale di riferimento. Per...
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